"Con lei senza se e senza ma". È il messaggio che il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha pubblicato su Twitter in difesa di Teresa Bellanova, il nuovo ministro delle Politiche agricole che, dal momento in cui ha giurato come nuovo membro del governo Conte, è finita nel tritacarne dei social per due ragioni. La prima, il suo aspetto estetico. La seconda, il suo curriculum. Bellanova, infatti, non ha laurea né diploma, ma solo la terza media. Un titolo di studio che molti utenti del web non ritengono sufficiente per ricoprire un incarico così prestigioso. Qualcuno si è limitato a esprimere i suoi dubbi in modo civile, qualcun altro invece, come spesso accade nel mare magno di internet, è andato decisamente oltre, lanciandosi in commenti poco educati. Nel giro di poche ore, l'hashtag #TeresaBellanova è diventato trending topic su Twitter. E tutti i principali rappresentanti del Pd - compresi molti esponenti della società civile - hanno solidarizzato con il neo ministro. Tra loro il segretario dem, Matteo Renzi e Laura Boldrini.
L'ex premier è intervenuto sulla vicenda con un lungo post su Facebook. "Chi insulta Teresa Bellanova per il suo abito, per il suo fisico, per la sua storia di bracciante agricola divenuta sindacalista e poi ministro non è degno di una polemica pubblica: è semplicemente un poveretto. Gente che polemizza così va solo compatita, nemmeno criticata". Anche l'ex presidente della Camera ha fatto riferimento alle offese legate all'aspetto del ministro: "Quelli che non hanno argomenti fanno così. Ti attaccano sul vestito, le scarpe, i capelli, il peso. Si accaniscono sul corpo pensando di farti soffrire ma forse non hanno idea di che persona sei e quale sia la tua tempra. Un abbraccio, Teresa!", mentre il giornalista Giovanni Fasanella ha preferito soffermarsi sulle esperienze lavorative di Bellanova, definita "degna erede della tradizione del bracciantato colto di Giuseppe Di Vittorio. Imparate da lei".
In effetti Teresa Bellanova, senatrice pugliese del Pd, già vice ministro dello Sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni, è nota per il suo impegno pluridecennale nella lotta contro la piaga del caporalato. Lasciata presto la scuola per lavorare come bracciante agricola, ha iniziato la sua carriera di sindacalista a 20 anni nel settore dei braccianti, per diventare coordinatrice regionale nelle donne Federbraccianti. Quindi, dopo essere stata nominata segretaria generale provinciale leccese della Flai (Federazione Lavoratori AgroIndustria) e poi della Filtea (Federazione italiana Tessile Abbigliamento Calzaturiero), nel 2000 è entrata a far parte della segreteria nazionale Filtea con delega alle politiche per il Mezzogiorno, politiche industriali, mercato del lavoro, contoterziarismo e formazione professionale. Dopo tre legislature da deputato (Ulivo e Pd), dal 2018 è senatrice dem.
Eppure, non tutti sui social condividono l'alzata di scudi in difesa del neo ministro. "Criticavano i ministri non laureati ed ecco #TeresaBellanova... sono dell’idea che non si giudicano le persone in base al titolo di studio e chi lo fa è un poverino, ma la coerenza è morta", scrive Laura.
"Se avete passato l'ultimo anno a criticare (giustamente) Di Maio perchè non ha nessuna qualifica per fare il ministro, ora non potete difendere il ministro adducendo il fatto che le qualifiche non servono!", aggiunge Daniele.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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