Nelle scuole italiane non verrà insegnata la cosiddetta teoria gender, saranno attuati invece "i principi di pari opportunità, di lotta alle discriminazioni, di prevenzione della violenza di genere, fondamentali in una società per formare giovani e adulti responsabili". Lo ha assicurato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo, durante il question time, a una interrogazione della Lega Nord sulla possibilità che una passaggio della riforma della scuola (il comma 16) recentemente approvata possa diventare il veicolo per diffondere la teoria gender.
Il ministro ha spiegato che la norma richiamata nell’interrogazione "stabilisce che il piano triennale dell’offerta formativa assicuri l’attuazione da un lato di principi di pari opportunità, attraverso l’educazione alla parità fra i sessi, dall’altro della prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione. Questi sono i due livelli su cui si lavorerà nelle scuole con attività che in autonomia saranno ispirate a questi principi".
Ha quindi ricordato che lo scorso 6 luglio il ministero ha diffuso a questo proposito una nota che, tra l’altro, richiama il corretto utilizzo degli strumenti normativi già esistenti per assicurare la massima informazione alle famiglie su tutte le attività previste dal piano dell’offerta formativa, inclusi i principi richiamati nel comma 16.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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