Il ministro Tria blinda l'euro: "L'uscita non è in discussione"

Il ministro dell'Economia assicura: "È obiettivo del governo ridurre il debito". E sulle opere pubbliche: "Sono un volano per la crescita"

Il ministro Tria blinda l'euro: "L'uscita non è in discussione"

"La posizione del governo è netta e unanime: non è in discussione alcun proposito di uscire dall'euro". Con una intervista al Corriere della Sera, il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ribadisce la posizione del governo gialloverde nel dibattito sull'uscita dalla moneta unica. E aggiunge: "Il governo è determinato a impedire in ogni modo che si materializzino le condizioni di mercato che spingano all'uscita. Non è solo che non vogliamo uscire: agiremo in modo tale che non si avvicinino condizioni che possano mettere in discussione la nostra presenza nell'euro".

Nell'intervista al Corriere della Sera, Tria ha spiegato che il governo intende proseguire sulla strada della riduzione del rapporto tra debito e Pil. Non solo. Ha anche garantito che nonostante gli impegni annunciati, i conti pubblici che l'esecutivo presenterà con la nota di aggiornamento del Def a settembre, "saranno del tutto coerenti con questo obiettivo". "È un obiettivo esplicito del governo", ha poi aggiuto il nuovo responsabile del dicastero di via XX Settembre ricordando "le dichiarazioni chiare" del premier Giuseppe Conte. "Non devono esserci dubbi".

Convinto del fatto che gli investimenti pubblici possano essere "un volano per la crescita di medio e lungo periodo", Tria ha preannunciato "una forte azione su questo fronte" assicurando che "non è determinante la disponibilità di risorse finanziarie aggiuntive". "Ci sono varie risorse ma per avere credibilità in Europa serve una decisa eliminazione degli ostacoli all'esecuzione degli investimenti - ha poi spiegato - ostacoli procedurali, normativi o dovuti al mancato rafforzamento della capacità tecnica delle amministrazioni". Nell'intervista al Corriere della Sera il ministro ha, infine, preannunciato la creazione di una task force che agisca su queste questioni "al più presto".

"Bisogna sciogliere - ha, infine, osservato - i nodi amministrativi e ripristinare la capacità tecnica delle amministrazioni di progettare ed eseguire i lavori che negli ultimi decenni era stata pressocché distrutta".

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