Modena e le 63 ragazze con le foto hot sul web "Lo facevamo per noia"

Modena e le 63 ragazze con le foto hot sul web "Lo facevamo per noia"

Lo facevano un po' per noia, un po' per giocare, certe che nessuna di loro avrebbe mai tradito il segreto. Iniziano a parlare le minorenni di Modena e Reggio Emilia, sconvolte dopo che centinaia di loro scatti e riprese hot, sono state riversate sul web, in cartelle con nomi e cognomi.

La loro doveva essere una chat tra amiche, ma una mano ignota, forse di un fidanzatino, ha tradito la loro fiducia e le ha messe a nudo in rete e, purtroppo, non in senso letterale.

Ieri finalmente è stato chiuso il link a Dropbox che conteneva i selfie delle sessantatré liceali di Modena e Reggio Emilia, provenienti dalla chat WhatsApp, ma nessuna segnalazione è arrivata finora in procura. Dunque al momento non è stata aperta alcuna inchiesta.

Alcune delle ragazze e il fidanzato diciassettenne di una di loro si erano sono rivolti nei giorni scorsi all'associazione contro la pedopornografia «La caramella buona». «Almeno due ragazze - ha detto il presidente Roberto Mirabile - in queste ore, sporgeranno denuncia, per consentire di procedere per il reato di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico». «Il primo obiettivo è stato raggiunto - aggiunge - ma il danno è stato fatto. Chissà quanti hanno scaricato le foto che magari tireranno fuori un giorno chissà per quale motivo. In queste vicende conta solo l'educazione, le ragazzine devono dire no al sexting e ai selfie erotici, oggi magari finiscono in mano a un tuo fidanzato, domani a un tuo possibile nemico».

Molte delle adolescenti coinvolte ne hanno già parlato con i loro genitori. Hanno trovato la forza di spiegarsi e hanno ottenuto, dopo un sana sgridata, il perdono.

«Telefono Azzurro», però, lancia l'allarme spiegando che tra bambini e adolescenti prevale una sottovalutazione dei rischi a lungo termine. Il 12 per cento pensa, infatti, che il sexting non abbia conseguenze negative e pochi conoscono l'impatto fortemente nocivo della pornografia sui più giovani, dal punto di vista neurale, cognitivo, sociale ed affettivo.

«La rete - spiegano i responsabili dell'associazione - è un luogo di socializzazione e di espressione e di condivisione in cui sono frequenti fenomeni come cyberbullismo, hate speech,adescamento, sexting, pornografia e uso improprio del denaro».

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