Il medico che sconsiglia di fare un vaccino obbligatorio va radiato? Forse sospeso? Gli si toglie la convenzione con il Servizio sanitario nazionale? O basta solo un semplice richiamo e una tirata d'orecchie? Le ipotesi circolate in questi giorni sono diverse. Tutte dirette a confondere le idee al cittadino. L'unica cosa positiva è che si parla di vaccini un po' ovunque. Dal ministero della sanità alla mamma che, sul web, ha raccontato il calvario passato con sua figlia per una pertosse ed ha raccolto 16 mila firme per rendere obbligatori i vaccini a tutti gli alunni.
Del resto, le vaccinazioni obbligatorie, quelle che tutti i bambini dovrebbero fare, sono scese sotto la soglia- rischio del 95per cento e il pericolo di contagio comincia a preoccupare la collettività. La parola d'ordine, dunque, è intervenire. Anche perché il prossimo Piano nazionale sui vaccini sarà discusso il 20 ottobre tra Regioni e ministero della Salute. E proprio in questa sede potrebbero essere stabilite sanzioni per i medici che, diffondendo informazioni non scientifiche, sconsigliano l'uso dei vaccini ai loro pazienti. «Sanzioni ai medici? Non c'è niente di tutto questo, quando ho letto la notizia sono saltata sulla sedia». Ha però reagito il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intevristata da Sky Tg24 sull'ipotesi di sanzionare i medici che sconsigliano i vaccini. «Abbiamo mandato un piano nazionale alla conferenza stato regioni», ricorda il ministro. «Purtroppo il tasso basso di vaccinazioni sta esponendo la nostra popolazione a un grosso rischio. Su questo nuovo piano si cercano di perseguire obiettivi che migliorino questo dato, come campagne di informazione, coinvolgimento dei medici, formazione universitaria, si lavora su vari fronti. Se poi su altri temi se ci dovesse essere una volontà comune si potrà proporre in parlamento, ma oggi non c'è». (AGI)
Da Roma era decollata addirittura l'ipotesi della radiazione dall'Albo dei medici, ma è stata immediatamente smentita dal ministero della Salute che l'ha bollata come priva di fondamento.
L'unica cosa certa è che il ministro Beatrice Lorenzin è favorevole al collegare in qualche modo l'iscrizione scolastica alle vaccinazioni. In pratica, chi non è in regola con morbillo e polio, rischia di essere estromesso dalla comunità scolastica. Una scelta che trova d'accordo anche i pediatri in questi giorni riuniti a congresso. «Si ragioni sulla opportunità di riservare l'accesso alle scuole, pubbliche e private, ai soggetti in regola con il calendario vaccinale» dice alla platea Luciano Pinto, vice Presidente SIPPS Campania, che lancia l'allarme per il calo delle vaccinazioni tra le famiglie italiane e sottolinea i benefici che derivano dall'immunizzazione per l'individuo e per la comunità. Dunque, l'iscrizione a scuola subordinata all'obbligo di vaccinarsi è una delle proposte che prende sempre più corpo anche perché è condivisa da alcuni esponenti delle Regioni che vorrebbero fissare vere e proprie punizioni del medico «disobbediente». E il Ministero della Salute, sta valutando la possibilità di un'ordinanza sull'obbligo di vaccinazioni per chi va a scuola, mentre sono in corso colloqui sindacali sull'ipotesi di togliere la convenzione col Sistema sanitario ai medici che sconsiglino le vaccinazioni, perché «infedeli» verso il SSN.
Gli esperti del gruppo di lavoro ministeriale hanno intanto anticipato 10 principi guida, con punti innovativi quali «etica e formazione» dove sostengono che sono contrattualmente e legalmente perseguibili le informazioni non basate su prove scientifiche da parte di operatori sanitari.Nel documento si indica tra l'altro che la vaccinologia faccia parte dei corsi universitari e venga inserita anche fra gli obiettivi della formazione continua per tutta l'area sanitaria.
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