Porte aperte, meno multe alle ong e più permessi umanitari. Il piano sui migranti del ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, è perfettamente agli antipodi di quanto varato dalla precedente gestione a firma Salvini. In un'intervista a Otto e Mezzo, il titolare degli Interni ha parlato delle prossime mosse che intende fare sulla gestione di flussi migratori. E a quanto pare la strategia che intende adottare il Viminale potrebbe essere un "richiamo" per chi vuol tentare la traversata verso l'Italia dal Nord Africa. Nel mirino infatti finiscono i dl Sicurezza: "Nel rivedere i decreti ci saranno multe più basse per chi imbarca migranti senza il via libera delle autorità". Si pensa di tornare "alla versione originale del testo, dai 10mila a 50mila", ha detto. Inoltre, sui permessi umanitari, "penso che dobbiamo ampliare un po' la cartegoria, per evitare quello che stava succedendo a dicembre, con tutti quelli che non avevano permessi umanitari che venivano buttati fuori per strada", ha aggiunto.
Insomma tutte mosse che potrebbero cambiare radicalmente i flussi migratori verso il nostro Paese e di fatto potrebbe far aumentare le partenze dal Nord Africa. L'idea del ministro di fatto era già stata anticipata in giornata da Graziano Delrio con parole piuttosto chiare che hanno lasciato aperta la porta ad una riapertura degli Sprar chiusi in precedenza da Salvini. Ma il ministro degli Interni comunque teme le tensioni libiche e di fatto segnala il rischio di un'ondata migratoria senza precedenti: "Un Paese così instabile può avere gravi ripercussioni sull'entità dei flussi migratori. E' questo il problema da risolvere, e la speranza è che si possa trovare maggiore stabilità per via politica, alla conferenza di Berlino". Intanto nelle ultime ore il Viminale ha assegnato due porti di sbarco ad altrettante navi con a bordo migranti: Messina per Open Arms e Taranto per Sea Watch. Un gesto che rende bene l'idea dell'orientamento di questo governo sulle politiche migratorie. Infine il ministro ha anche affrontato la vicenda Gregoretti che riguarda molto da vicino Matteo Salvini: "È la regola generale, non vale solo per Salvini.
Non amo entrare su questo argomento e in certe dinamiche ma in quanto ministri nessuno di noi è sottratto o può sottrarsi alle leggi vigenti. Come ex ministro va davanti al Tribunale dei ministri e lì si decide se deve essere processato o meno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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