Dalle parti di piazza Bovio, dove sono acquartierati il candidato sindaco Gianni Lettieri e i suoi, la chiamano «onda democratica». Un movimento che s'ingrossa giorno dopo giorno, grazie agli endorsement all'ex presidente dell'Unione industriali che corre per Palazzo San Giacomo.
Lettieri dovrà vedersela contro l'uscente Luigi de Magistris che al primo turno ha conquistato il 42,82 per cento. Lui, l'«imprenditore scugnizzo», si è fermato invece al 24,02 per cento. Cinque anni fa la situazione era identica ma a parti invertite: Giggino arrivò al secondo round con il 27,52 per cento mentre Lettieri aveva messo assieme un robusto 38,52 per cento. Com'è andata a finire lo sanno tutti: l'ex pm di Catanzaro vinse lo scontro diretto conquistando non solo la bandana arancione ma, cosa ancor più importante, la fascia tricolore della terza città d'Italia. Sarà stato forse questo ricordo scaramantico a suggerire maggiore cautela a de Magistris dopo la promessa mancata di chiudere la pratica elettorale già al primo turno, due settimane fa. Ai collaboratori ripete in continuazione di fare attenzione e di non abbassare la guardia perché «non abbiamo ancora vinto».
Lettieri, nel frattempo, prosegue a operare in silenzio. Alimentando l'«onda democratica» che potrebbe travolgere gli arancioni. Le adesioni al programma del candidato del centrodestra si sono infatti moltiplicate nelle ultime settimane. Il primo a spaccare il fronte è stato l'attore Peppe Lanzetta che, dopo aver sostenuto Giggino nel 2011, ha fatto un doloroso mea culpa. E ha abbracciato il progetto di città proposto dall'imprenditore. Stessa cosa del sociologo Domenico De Masi, storicamente vicino alla sinistra vesuviana. «De Magistris deve stare attento al ribaltone ha vaticinato lo studioso . Credo che a Napoli la situazione sia perfettamente invertita rispetto alle scorse elezioni comunali quando al ballottaggio si ribaltò tutto. Penso che anche in queste amministrative ci sarà un ribaltone». Perché, secondo De Masi, «in ballo ci sono due visioni della città diverse. Se vince de Magistris tutto resta come prima. Con una vittoria di Lettieri invece cambierebbe la gestione della città. Lui ha una visione più equilibrata e scientifica, non è un Masaniello». Appena ventiquattr'ore fa, Lettieri ha annunciato l'intenzione di costituire un comitato di garanti per il controllo della trasparenza e legalità degli appalti pubblici che sarà guidato dall'ex procuratore generale Vincenzo Galgano.
Ad appoggiare l'imprenditore, oltre a Forza Italia e alle liste civiche, ci sono oggi una parte del Pd, «Napoli Capitale», «Napoli Popolare», il «Mis con Rauti» e «Fratelli d'Italia». Tantissimi altri sceglieranno nell'urna, senza annunci anticipati. L'esito della tornata decisiva, insomma, tutt'altro che scontato. Tant'è che de Magistris ha cambiato strategia. Dopo la figuraccia nel primo faccia a faccia al TgR Campania di qualche settimana fa, quando fu messo all'angolo davanti alle disfatte della sua azione di governo, ha deciso di disertare i successivi incontri.
Non si è presentato alle tribune elettorali organizzate da SkyTg24 e dalla Rai e dalla storica emittente partenopea «Canale21». Scappa anche al solo contatto visivo con l'avversario, com'è accaduto ieri durante un incontro presso l'Ordine degli architetti. Appena ha intravisto Lettieri ancora al banco degli ospiti, Giggino si è allontanato.
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