Nei guai l'uomo di Zingaretti: D'Amato finisce sotto inchiesta

L’assessore alla Sanità del Lazio, nonché braccio destro del governatore e segretario dem, è indagato dalla Corte dei Conti: l’accusa è di danno erariale

Nei guai l'uomo di Zingaretti: D'Amato finisce sotto inchiesta

Danno erariale. Di questo è accusato Alessio D’Amato, assessore alla Sanità del Lazio e uomo fidato di Nicola Zingaretti in regione. La Corte dei Conti sta indagando su 275mila euro che D’Amato avrebbe prelevato dai fondi di una Onlus per sostenere la propria campagna elettorale.

Ma facciamo un passo indietro. La vicenda risale a diversi anni fa – quindici per l’esattezza – e ha al proprio centro un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale nata per difendersi i diritti dell’Amazzonia e del suo popolo. All’epoca dei fatti D’Amato era capogruppo del Partito Comunista Italiano in consiglio regionale, ma anche vicepresidente della Fondazione Italia-Amazzonia, nonché rappresentante legale e presidente dell’Associazione politica Rosso-Verde.

Come spiega Il Tempo, "l’Associazione Rosso-Verde era la reale beneficiaria dei finanziamenti pubblici erogati a favore della Fondazione Italia-Amazzonia onlus". In sostanza, i finanziamenti pubblici (ovvero regionali) che sarebbero dovuti andare a sostenere i progetti umanitari in aiuto dell’Amazzonia e delle sue genti, sarebbero state invece dirottate per promuovere le attività politiche dell’Associazione Rosso-Verde.

In passato, ricorda ancora il quotidiano della capitale, indagò anche la Procura di Roma aprendo un fascicolo per truffa, ma il processo iniziato nel 2011 finì in prescrizione nel 2016. Un processo che oltre a D’Amato vide imputati suoi tre collaboratori: Barbara Concutelli, Egidio Schiavetti, e Simona Sinibaldi. Peraltro, in quello stesso processo la regione Lazio si costituì parte civile, ma al termine del processo – finito appunto con la prescrizione – la regione non prese alcun provvedimento per recuperare la somma andata perduta, anzi. E in questi ultimi anni, da parte del governatore Zingaretti, D’Amato ha ricevuto la promozione ad assessore alla Sanità regionale.

In tutti questi anni, però, la Corte dei conti della regione Lazio non ha mai mollato la presa e, con l’obiettivo di far rientrare quei soldi nel bilancio regionale, ha continuato a sostenere il reato di danno erariale, per una cifra di 275mila euro.

Nel mirino ci sono due specifici esercizi finanziari, il 2005 e il 2006: i fondi che il Lazio ha stanziato in questi due anni in favore delle attività di solidarietà e cooperazione della onlus Italia-Amazzonia, in realtà, finivano da un’altra parte, ovvero a vantaggio delle iniziative politiche ed elettorali dell’Associazione Rosso-Verde di D’Amato.

I 275mila euro al centro della questione sarebbero dovuti essere destinati al

progetto "iniziative di conoscenza, solidarietà e difesa della cultura delle popolazioni Indio-Amazzoniche". Il finanziamento erogato, secondo la Guardia di Finanza, però, sarebbe stato "dolosamente distratto".

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