Nel paese scatta la rivolta: salta la lezione dell'ex Br

Annullata la presentazione del libro della Balzerani, condannata a sei ergastoli. Il centrodestra si ribella e la sinistra fa dietrofront

Nel paese scatta la rivolta: salta la lezione dell'ex Br

Roma - Una «rivolta popolare», come l'hanno definita i giornali locali, ha impedito che Carpineto Romano ospitasse la presentazione del nuovo libro di Barbara Balzerani. L'ex terrorista ha scontato la sua pena e si sta dedicando da tempo all'impegno letterario. Proprio la sua ultima «fatica» doveva venire presentata domani nel comune che si trova al centro dei Monti Lepini, al confine tra le province di Roma e Frosinone. Salta, quindi, l'appuntamento della rassegna estiva «Vetrina letteraria» organizzata dal Comune (amministrato da una giunta di centrosinistra).

Il programma di domani sera prevedeva appunto la presentazione del libro Lascia che il mare entri (Derive/Approdi edizioni), ultimo titolo della Balzerani, che ha già all'attivo altri quattro volumi, pubblicati nel corso degli ultimi anni. Le proteste dei residenti hanno convinto gli amministratori a fare marcia indietro. E così il sindaco ha ritirato il patrocinio ed è stata annullata la presentazione. Con viva soddisfazione, peraltro, del gruppo consigliare di centrodestra «Progetto Carpineto» che si era battuto vivacemente affinché fosse ritirato proprio il patrocinio dell'istituzione comunale.

«Per evitare strumentalizzazioni di ogni genere o manifestazioni che possano turbare la tranquillità della nostra comunità - recita un comunicato dell'amministrazione - il Comune ha deciso di annullare la presentazione del libro Lascia che il mare entri di Barbara Balzerani, ricordando che l'iniziativa aveva come unico scopo la presentazione di un libro sul tema della donna. L'amministrazione comunale ribadisce ferma contrarietà a ogni forma di terrorismo e violenza nei confronti delle istituzioni democratiche».

Balzerani, 65 anni, originaria di Colleferro(Rm), condannata a sei ergastoli e libera da tre anni dopo averne passati 29 tra carcere e libertà condizionale, era nel commando che rapì Aldo Moro e uccise i cinque uomini della sua scorta nel 1978. Durante il sequestro gestì il covo di via Gradoli a Roma insieme con il capo delle Br Mario Moretti, all'epoca suo compagno.

A Carpineto il copione è stato diverso rispetto a quanto accaduto pochi mesi fa a Ruvo di Puglia. Stessa situazione: presentazione dello stesso libro, con patrocinio comunale. In quel caso intervenne Ambra Minervini che inviò al sindaco del comune pugliese una lettera in cui stigmatizzava l'uso del patrocinio da parte di un'Istituzione che rappresenta lo Stato, quello stesso Stato democratico che suo padre Girolamo, magistrato romano, ha difeso fino all'estremo sacrificio sotto i colpi di un commando brigatista il 18 marzo del 1980 nel rione Trionfale.

Anche in quel caso le proteste furono tante e si innescò un vivace dibattito in seno al consiglio comunale, che

però non arretrò. La presentazione del libro avvenne regolarmente. E senza incidenti. Il Comune si giustificò dicendo che il patrocinio era alla presentazione del libro, non del suo autore. E soprattutto non del suo passato.

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