L'ultima, in ordine di tempo, è stata la bellissima Gwyneth Paltrow. Dopo aver ammesso di aver ceduto al fascino del ritocchino, l'attrice americana ha confessato di essere rimasta delusa dal risultato. E che, se potesse tornare indietro, non farebbe più una cosa del genere. Come lei, tantissime attrici e donne dello spettacolo negli ultimi mesi si sono apertamente schierate contro il botox.
Da quelle più «scontate», come Maryl Streep e Susan Sarandon - che da sempre fanno della semplicità il loro cavallo di battaglia - a quelle che davvero non ti aspetti, come Monica Bellucci e Megan Fox, che hanno deciso di invecchiare in armonia con le inevitabili rughe di espressione.
Solo una moda fra vip comunque popolarissime e bellissime?
A quanto pare no, visto che una recente ricerca condotta in Gran Bretagna ha messo in luce come il desiderio di dimostrare la propria età sia un fenomeno sempre più generalizzato. Che coinvolge un numero sempre maggiore di donne. Non solo le rughe sono ben sopportate, ma in qualche caso vengono considerate un vanto. Uno strumento per essere più affascinanti e interessanti. L'esperimento è stato condotto su un campione di duemila donne dallo psicologo comportamentale James Honey Langcaster.
I ricercatori hanno fotografato il gruppo di signore, di circa cinquant'anni, prima ritratte completamente al naturale, poi con le piccole rughe di espressione corrette, o ammorbidite, come farebbe un chirurgo plastico. Le immagini sono state mostrate al campione e il risultato è stato sorprendente: il 63 per cento delle intervistate ha detto di preferire di gran lunga le fotografie al naturale e di apprezzare le imperfezioni sul volto. Nonostante le immagini ritoccate mostrassero un volto più fresco e giovane, più di mille ha detto di piacersi di più senza photoshop. Anche perché le correzioni, per quanto lievi, risultavano troppo finte.
Questo test ha dimostrato come sia sempre più diffusa la cultura della bellezza al naturale, soprattutto fra le cinquantenni. Che dopo anni di abusi, fra botox e veri e propri interventi di chirurgia estetica, hanno deciso di fare dietrofront.
Uno studio condotto nel 2013 in Gran Bretagna dalla Cosmetic Surgery guide lo ha confermato: tre quarti delle donne che sono ricorse alla punturina di botox hanno detto che prenderebbero volentieri in considerazione un'alternativa meno invasiva.
«Oggi la maggior parte delle donne non è interessata a sembrare più giovane, ma solo a invecchiare bene - conferma lo psicologo -. Anche perché qualche piccola ruga può rendere il volto decisamente più interessante».
Eppure, nonostante il fronte no botox stia crescendo in tutto il mondo, in Italia il ritocchino piace ancora. Secondo una recente indagine condotta nel nostro Paese dagli specialisti dell'Aiteb (Associazione italiana terapia estetica botulino) sono circa 250mila gli interventi ogni anno.
A richiederli sono centomila donne, a partire dai 35 anni. E il trend è in ascesa se è vero che proprio l'Italia rappresenta il quarto mercato in Europa dopo Regno Unito, Germania e Francia, con un business che nel 2013 ha raggiunto quota 17,7 milioni di euro l'anno.
Nonostante questo sono sempre di più le star che non credono più nel ritocchino. Al punto da fondare, come ha fatto Kate Winslet, la British anti-cosmetic surgery league. Un vero e proprio movimento contro il botulino.
Che ha subito conquistato moltissime altre colleghe e connazionali dell'attrice, da Emma Thompson a Rachel Weisz.Forse spaventate dagli effetti che l'abuso ha provocato su alcune delle loro colleghe. Chiedere a Pamela Anderson.
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