Il no di Squinzi ai migranti: "La priorità sono gli italiani"

Alla sinistra buonista Squinzi ricorda che la disoccupazione italiana è al 13%: "Sarà una visione un po' egoistica, ma cominciamo a dare un futuro ai nostri giovani"

Il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi durante l'Assemblea annuale dei soci di Confindustria
Il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi durante l'Assemblea annuale dei soci di Confindustria

"In questo momento non è l’immigrazione che può risolvere i nostri problemi". A margine di una conferenza stampa a Milano, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi dà un taglio netto al buonismo imperante che vorrebbe aprire le frontiere a tutti gli immigrati facendoci credere che l'ondata migratoria possa costituire un’opportunità: "Abbiamo bisogno innanzitutto di ridare lavoro agli italiani".

Dal presidente della Camera Laura Boldrini a papa Francesco, sono in molti a sbacciarsi per far passare l'idea che le centinaia di migliaia di disperati che sbarcano in Italia debbano essere considerate un’opportunità di crescita per l'Italia. "Siamo generosi nel salvataggio in mare, ma carenti nella parte che riguarda l'integrazione - teorizzava nei giorni scorsi la Boldrini - se li accompagnassimo nell'integrazione ne trarremmo giovamento, lasciarli al loro destino invece significa disperdere questi talenti". Per Bergoglio, invece, l'ondata migratoria servirà a ringiovanire "nonna Europa". "Giustamente quando c’è uno spazio vuoto, la gente cerca di riempirlo: se un paese non ha figli - spiegava il Santo Padre - i migranti vengono ad occuparne il posto". Di questo avviso sono anche molti progressisti che, come pensa anche la cancelliera Angela Merkel, vedono negli immigrati un'occasione di sviluppo economico, culturale e, per alcuni, religioso. Il tutto lasciando indietro gli italiani, Che, è bene ricordarlo, non se la passano poi così bene.

Pur essendo convinto che "alla lunga l’immigrazione sia sempre un fenomeno positivo", Squinzi non è affatto d'accordo coi buonisti che vogliono spalancare le porte del Belpaese agli extracomunitari.

A questi ricorda che l'Italia ha il 13% di disoccupazione e il 40% di disoccupazione giovanile. "Sarà una visione un po' egoistica - conclude il presidente della Confindustria - ma cominciamo a dare un futuro ai nostri giovani e velocità al nostro Paese".

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