Diversi, ma parenti. Libra è una criptovaluta, ma punta a essere stabile, sicura e poco volatile, a differenza dei suoi celebri predecessori, Bitcoin in testa. Ma anche per Libra la parola chiave è decentralizzazione. A quella aveva pensato Zuckerberg quando, un anno e mezzo fa, in un post sul suo social network aveva snocciolato i buoni propositi per il nuovo anno. Quelli che, adesso, hanno portato al battesimo della sua ultima idea. Le criptovalute, scriveva il boss di Fb, «sottraggono il potere ai sistemi centralizzati e lo restituiscono alle persone». Sottolineando poi che, come contraltare, «sono più complesse da controllare». Insomma, il germe di Libra era già lì. E Bitcoin, Ethereum, Ripple, con le loro montagne russe in Borsa, sono senza dubbio la fonte di ispirazione.
Chissà se a ispirare Mark sono stati anche Tyler e Cameron Winklevoss, gli ideatori di ConnectU, antesignano di Facebook (dedicato agli studenti di Harvard) al quale, stando alla causa milionaria intentata dai due gemelli all'ex compagno di corso Zuckerberg, quest'ultimo si sarebbe più che ispirato. Il giudizio per furto di proprietà intellettuale si chiuse con un accordo da 65 milioni di dollari. E i due gemelli, diventati famosi grazie al film sulla nascita di Facebook, The Social Network, investirono una buona parte di quel denaro 11 milioni di dollari - proprio in Bitcoin. Mostrando un discreto fiuto per gli affari era il 2013 - e ritrovandosi con un controvalore in criptovaluta di oltre un miliardo di dollari. Ben più dei 600 milioni che avevano chiesto inizialmente nel giudizio contro Zuckerberg. Un tipo abituato a osservare e a imparare. O a ispirarsi, appunto.
E che, dopo aver «soffiato»
l'idea del social network ai gemelli, potrebbe averne apprezzato anche l'intuito sulle criptovalute. Che ora dovranno vedersela con Libra, e con le sue fondamenta: miliardi di utenti pronti a convertirsi alla nuova moneta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.