Non è stato il bull terrier a uccidere l'addestratore

Non è stato il bull terrier a uccidere l'addestratore

Non è morto per i morsi del cane che stava addestrando ma per un malore. «Assolto» il bull terrier, l'animale lo ha azzannato dopo il decesso, forse nel tentativo di rianimarlo, di fare «svegliare» quell'uomo che lo faceva giocare..

La svolta sul ritrovamento, sabato scorso a Fontananera, tra Monteu e Cavagnolo, vicino a Chivasso, del corpo senza vita di Davide Lobue, 27 anni, è arrivata dall'autopsia. Il corpo del ragazzo presentava segni di morsicature e graffi a testa, collo, polpacci, coscia e braccia, e si pensava che ad ucciderlo fosse stato il cane di un anno e mezzo che gli era stato affidato nella giornata da un amico per iniziare un percorso di addestramento.

I primi riscontri dell'esame autoptico eseguito ieri dal medico legale Roberto Testi hanno attribuito il decesso dell'addestratore a un malore fulminante, scagionando così «Sid», che nel frattempo era stato preso e rinchiuso in un canile. Rischiava di essere abbattuto.

Le lesioni provocate dal

quattrozampe sono avvenute «post mortem». A trovare Il cadavere di Lobue era stato trovato da un ragazzino di 16 anni, un vicino di casa del proprietario del cane che si era allarmato sentendo il cane abbaiare «disperatamente».

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