Nuova beffa per l'Italia: molti migranti della Ocean Viking resteranno nel nostro paese

Dei 182 migranti approdati con la Ocean Viking a Messina, 58 resteranno in Italia: a dispetto dei proclami, a pochi giorni dal vertice di Malta la solidarietà europea si dimostra carente e quasi inesistente

Nuova beffa per l'Italia: molti migranti della Ocean Viking resteranno nel nostro paese

La nave Ocean Viking, dell’ong francese Sos Mediterranée, entra in porto a Messina in un momento molto delicato: poche ore prima infatti, a Malta cinque ministri dell’interno dell’Ue discutono sul meccanismo della redistribuzione.

Un vertice, quello maltese, da cui in realtà non esce alcun accordo, da cui non emerge alcun vincolo e da cui emergono solo promesse tradotte in una bozza che verrà presentata il prossimo 8 ottobre in Lussemburgo agli altri ministri dell’interno dell’Unione Europea. Una passerella e nulla più, spacciata dal governo giallorosso guidato da Giuseppe Conte come un evento destinato a risolvere a livello europeo i problemi relativi all’immigrazione.

Tra le argomentazioni trattate a Malta il 23 settembre scorso, vi è quella relativa alla redistribuzione. Francia e Germania, per offrire una spalla all’amico ritrovato Giuseppe Conte, assicurano che adesso sarà obbligatoria ed automatica. Salvo poi specificare che in realtà, tale meccanismo, avverrà soltanto per quei migranti salvati dalle Ong o dalle navi militari. Una vittoria per le organizzazioni non governative, una beffa per l’Italia visto che alla categoria di migranti sopra richiamata appartiene soltanto il 10% tra coloro che sbarcano nel nostro paese negli ultimi mesi.

Ma, tornando alla Ocean Viking, l’approdo della nave a Messina in un contesto contrassegnato dal bluff in salsa maltese appare come un banco di prova per testare l’improvvisa solidarietà europea mossa da quando è in sella l’esecutivo giallorosso.

Ammesso che, almeno sui migranti che arrivano con i mezzi delle Ong, l’Europa vuole dare una parvenza di solidarietà nei confronti dell’Italia, la prova della Ocean Viking si rivela però un'ulteriore beffa. Nella ripartizione di quei 182 migranti sbarcati nel porto siciliano infatti, la quota più importante andrà proprio al nostro paese.

A stabilire numeri e cifre del ricollocamento, una riunione i cui esiti vengono ufficializzati nella tarda serata di mercoledì. Francia e Germania prenderanno 50 migranti a testa, 20 saranno invece portato in Portogallo, due in Irlanda, due in Lussemburgo. La magnanimità europea finisce qui: i restanti 58 rimarranno in Italia.

A farsi carico della quota italiana è la Cei che, così come in altre occasioni in passato, metterà a disposizione le proprie strutture.

Da specificare come la ripartizione dei migranti portati nel nostro paese dalla Ocean Viking, nulla ha a che vedere con quanto stabilito dal vertice di Malta. Quelle cinque paginette che compongono la bozza di un’altra bozza che, forse, si trasformerà in un’intesa scritta (probabilmente non vincolante) in sede di riunione in Lussemburgo, non costituiscono ovviamente alcuna norma.

Tuttavia, da un punto di vista politico, dopo le parole uscite dal summit maltese appare importante vedere la reazione dell’Europa alla redistribuzione di migranti approdati in Italia proprio nelle ore a ridosso della riunione tenuta a Malta.

Ed in tal

senso la prova fornita dall’Ue non può certo soddisfare l’Italia: se queste sono le premesse, anche in caso di accordo in Lussemburgo non si intravedono motivi per essere ottimisti nel nostro paese sul fronte migratorio.

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