Con la nuova legge branco già italiano

Ora la normativa impedisce la cittadinanza automatica in caso di reato grave

Con la nuova legge branco già italiano

Roma - I tre minorenni del branco di Rimini, due marocchini e un nigeriano, sarebbero già cittadini italiani se fossero in vigore le norme attualmente in discussione al Senato? «In base alla ipotizzata legge sullo ius soli, tanto cara al Pd, sarebbero stati cittadini italiani - fa notare il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, Fi - Sono queste le norme che vogliono le sinistre italiane. Ma la cittadinanza non si regala, la si conquista». Ma non basta. Il senatore azzurro, Lucio Malan spiega che in Italia dall'aprile scorso è già in vigore una legge molto rischiosa per la sicurezza del nostro Paese, la 47 del 2017 che tutela i minori non accompagnati che arrivano sul nostro territorio. «L'intento è nobile ma purtroppo molto spesso non sono bambini abbandonati a sbarcare sulle nostre coste ma giovani che potrebbero avere un passato da criminali nel loro Paese - afferma Malan -. Eppure basta che dichiarino di avere 17 anni e a quel punto la legge, approvata nell'aprile scorso anche con il voto dei grillini, impedisce di identificarli o di fare un qualsiasi accertamento sul loro passato nel Paese di origine e in più si paga loro anche l'avvocato». Insomma fa notare Malan non è difficile per un ventenne farsi passare per minorenne e a quel punto il gioco è fatto. Nel suo Paese potrebbe essere uno stupratore seriale ma non sarà possibile scoprirlo. Il testo sullo ius soli, contestato dal centrodestra e attualmente in discussione al Senato, prevede che possa diventare italiano chi nasce sul territorio nazionale da genitori extracomunitari nel caso almeno uno dei due abbia un permesso di soggiorno a tempo indeterminato, ovvero sia legalmente residente in Italia da almeno 5 anni. I genitori dovranno anche dimostrare di avere un reddito non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale e disponibilità di un alloggio che risponda ai requisiti di legge. Previsto anche un test di lingua italiana. Uno dei due genitori potrà inoltrare la richiesta di cittadinanza prima che il figlio diventi maggiorenne.

Esiste anche un'altra possibilità che è quella dello ius culturae. La cittadinanza passa attraverso la scuola. Se il minore è nato in Italia o è arrivato prima del compimento dei 12 anni e ha concluso un ciclo scolastico o professionale di almeno 5 anni ha diritto a diventare cittadino italiano. La legge sulla cittadinanza attualmente in vigore è più rigida. I tre minorenni, una volta condannati, potrebbero ottenere la cittadinanza ? Altamente improbabile. Anche se sposassero un italiano la condanna per un delitto non colposo che preveda una pena non inferiore a 3 anni preclude l'acquisizione automatica.

Nel caso di domanda per residenza poi l'estrema discrezionalità con cui viene concessa la cittadinanza rende ogni richiesta un caso a sé stante. Sono motivo di rifiuto le condanne penali, la semplice interruzione della residenza e pure un reddito insufficiente.

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