Il nuovo eroe della sinistra laica è il capo dei vescovi anti Salvini

La Repubblica benedice il cardinale Bassetti come suo leader

Il nuovo eroe della sinistra laica è il capo dei vescovi anti Salvini

A furia di cercare il papa straniero hanno incoronato Papa Francesco. Di più, il capo dei vescovi italiani Gualtiero Bassetti. È una vecchia storia della sinistra sempre in cerca di un leader per superare crisi e contraddizioni, è un antico ritornello di Repubblica, giornale partito sempre pronto ad imbarcare chiunque critichi gli avversari politici. Così nell'edizione domenicale, una messa cantata, il laicissimo quotidiano battezzato da Eugenio Scalfari nell'acquasanta del dubbio e della cultura liberal, offre la prima pagina a Bassetti e lo strattona in chiave antisalviniana con un'intervista dal titolo roboante: «Non divideranno i cattolici dal Papa». Insomma, il cardinale viene iscritto d'ufficio al partito antisalviniano, come presunto leader di una resistenza antileghista. Argine alla deriva di un certo mondo che userebbe crocifissi e madonne per staccare il popolo dai suoi pastori. Intendiamoci, Bassetti non fa sconti al vicepremier, anche quando non lo cita: «Una politica fondata sulla paura e sulle promesse facili è destinata a rovinare quel poco che ancora resta dell'unità nazionale». E ancora: «Non basta dirsi cattolici per diventare De Gasperi». Ma anche ambienti del Vaticano, interpellati dal Giornale, sottolineano che il testo ha un significato più profondo e intercetta il disagio di molti davanti ai balbettii della politica. Tutta la politica. Quando Bassetti interpreta il dilagare del voto pro Carroccio, anche fra i cattolici, lo fa distribuendo critiche a una parte e all'altra: «Significa che è profonda la crisi di altre proposte».

La verità è che i vertici della Cei non vogliono restare impigliati nelle polemiche di giornata fra destra e sinistra e Bassetti prova a portare la riflessione sul piano dei contenuti, lontano dagli slogan. Ma c'è chi non considera queste sfumature, pure decisive, e arruola il cardinale, come una figurina da incollare sulla propria home page. Dunque, il Papa e i vescovi vengono amplificati quando prendono le distanze dalle politiche antiumanitarie del ministro dell'Interno, diventano invisibili quando - e Francesco lo fa con aspra regolarità - denunciano l'aborto come un crimine. Nell'ultima riunione della Cei Bassetti si è smarcato dai vescovi più intransigenti che chiedevano la «scomunica» di Salvini.

Il cardinale si tiene alla larga dai tradizionalisti che contestano a Bergoglio pure le virgole, ma non si lascia beatificare da quelli che raccattano ogni sospiro antisalviniano di preti e suore. Come fa, col turibolo fra le mani giunte, la piissima Repubblica.

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