L'89% degli arabi è contro l'Isis. Una maggioranza schiacciante a cui fa da contraltare un preoccupante 7% che invece dichiara di appoggiare, in tutto o in parte, i metodi e gli obiettivi del cosiddetto Stato islamico. Chi è più vicino ai tagliagole vestiti di nero ne ha, ovviamente, un'opinione peggiore. Il rifiuto tocca percentuali del 99% in Libano e del 97 in Giordania e Irak. Le sacche di sostegno più rilevanti sono invece in Paesi toccati solo marginalmente dalla presenza dei terroristi: è il caso della Mauritania, dove a giudicare negativamente Al Baghdadi e i suoi è solo il 74% della popolazione. E il nemico giurato? Sono gli Usa. Per il 65 per cento. Per il 62 è l'Iran e per il 54 la Russa.Dati contenuti nell'annuale ricerca sull'opinione pubblica condotto dall'Arab Center for Research and public Studies, presentato a Doha nei giorni scorsi. Secondo gli esperti si tratta del più completo sondaggio realizzato nel mondo arabo, ottenuto interpellando circa ventimila persone in una dozzina di Paesi. Nel tempo l'opinione verso l'Isis è andata peggiorando: nel 2014 i fiancheggiatori raggiungevano l'11%, con un 13% che dichiarava la propria indifferenza (a fine 2015 gli indifferenti sono praticamente scomparsi). Secondo la ricerca l'appoggio all'Isis non varia in maniera significativa tra chi si dichiara «molto religioso» e chi invece si dichiara «non praticante». Nel complesso comunque l'87% degli interpellati si dichiara «credente» (il 24% «molto» e il 62 «abbastanza»). Quanto al legame tra islam e Stato di diritto le risposte rendono la difficoltà di un rapporto che appare tormentato: il 71% della popolazione ritiene che la religione islamica sia in termini generali compatibile con la democrazia.
Le risposte, però, cambiano se il quesito affronta la situazione in concreto: solo il 44% degli interpellati ritiene che il proprio Paese sia maturo per istituzioni liberali e quasi la metà delle risposte è contraria alla separazione tra istituzioni religiose e politiche. Un dato costante è l'atteggiamento verso Israele: l'85% degli arabi rifiuta il riconoscimento dello Stato ebraico. Dal 2011, primo anno del sondaggio, la percentuale è praticamente identica e la quasi totalità di chi è contrario al miglioramento dei rapporti con Tel Aviv ritiene che «la questione palestinese non riguardi solo loro ma tutto il mondo arabo». Quanto all'economia, il 29% dichiara di non essere in grado di soddisfare le proprie necessità di base e il 23% dice di essere pronto a emigrare per raggiungere un maggiore benessere, con una punta che tocca addirittura il 95% in Giordania. In Irak, invece due terzi degli aspiranti all'emigrazione spiegano il loro atteggiamento citando la «mancanza di sicurezza». Fa da contraltare l'umore preoccupato, degli italiani. Secondo un altro sondaggio, realizzato da Ixè e presentato ieri nel trasmissione Agorà, un anno dopo Charlie Hebdo il terrorismo di matrice islamica fa più paura al 38% dei nostri concittadini, che al 50% si dichiarano invece spaventati come 12 mesi fa.
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