Omicidio stradale, governo battuto in Aula

Approvato un emendamento di Forza Italia sull'omicidio stradale. Ieri il sì al Senato solo grazie al voto dei verdiniani

Omicidio stradale, governo battuto in Aula

Mentre Matteo Renzi gongola e si vanta del voto sulle riforme e del varo dei decreti sulla riforma della Pa, in Parlamento la situazione è tutt'altro che rosea per la maggioranza.

Se ieri il "sì" al Senato è stato raggiunto solo grazie ai voti dei verdiani e dei tosiani (la maggioranza non raggiungeva da sola i 161 sì necessari ad approvare la riforma), oggi alla Camera il governo è andato sotto nel voto sull'omicidio stradale. È stato approvato a scrutinio segreto, infatti, un emendamento di Forza Italia al provvedimento con 247 sì e 219 no, malgrado il parere contrario di Palazzo Chigi.

L’emendamento, firmato da Francesco Paolo Sisto, prevede che "il conducente che si fermi e occorrendo presti assistenza a coloro che hanno subito danno alla persona, mettendosi direttamente a disposizione degli organi di polizia giudiziaria, quando dall’incidente derivi il delitto di lesioni personali colpose, non è soggetto all’arresto stabilito per il caso di flagranza di reato". In pratica: chi si ferma a soccorrere l'investito, non verrà arrestato. Ettore Rosato del Pd aveva chiesto, invano, all’Aula di respingere l’emendamento per consentire alla proposta di legge di giungere oggi al via libera definitivo.

Il provvedimento dovrà invece ritornare al Senato per diventare legge.

"Si apre un problema politico per il governo e per la maggioranza", ha fatto notare Renato Brunetta, "Questo voto non può passare inosservato. Chiedo sia aperta una riflessione".

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