Open Arms, offensiva dei pm "È sequestro di persona"

Aperto un fascicolo anche per abusi in atti d'ufficio e violenza privata. L'Ue all'Italia: «Subito tutti a terra»

Open Arms, offensiva dei pm "È sequestro di persona"

D alla nave Open Arms, ferma davanti a Lampedusa, si scende a piccoli gruppi. Per motivi sanitari? Forse. Visto che dei 13 naufraghi fatti sbarcare solo uno aveva l'otite, gli altri non avevano alcuna patologia come è stato accertato in banchina. Infatti, sono stati tutti condotti nell' hotspot. Lo ha detto il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio, al quale qualcosa non quadra.

«Dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta) dice - risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia». Il medico Katia Valeria Di Natale e l'infermiere Daniele Maestrini dello staff Cisom hanno anche sottolineato che «la situazione generale vede condizioni igienico-sanitarie pessime: spazi non idonei a ospitare un così ingente numero di persone . Non c'è possibilità di deambulare, sono presenti solo due bagni chimici e spesso i naufraghi sono costretti a espletare i loro bisogni fisiologici nello stesso spazio in cui dormono e mangiano».

Secondo la Ong Proactiva Open Arms, problemi seri riguardano lo stato psicologico dei migranti, ora in 134, che minacciano di gettarsi in mare. Da 15 giorni guardano Lampedusa da vicino senza potervi mettere piede, e ora si sono stancati. Così la guardia costiera ha mandato i suoi mezzi per monitorare la situazione. Il braccio di ferro tra Ong e Viminale non è terminato e la Ong spagnola lancia un appello perché «tutte le persone a bordo devono essere fatte sbarcare urgentemente. L'umanità lo impone» e poi tenta di spostare lo scenario della contesa. Si è rivolta, infatti, alla procura di Agrigento con un esposto in cui sostiene che non è stata rispettata l'ordinanza del Tar del Lazio che ha sospeso il decreto Sicurezza, e di conseguenza il divieto di ingresso, transito e sosta in acque territoriali italiane per la Open Arms, e se non viene data autorizzazione ad attraccare non si potranno portare i soccorsi necessari. Da qui la richiesta di procedere per sequestro di persona, violenza privata e abusi in atti d'ufficio. E la procura non ha tardato ad aprire un'inchiesta contro ignoti contestando questi reati. Non si esclude che presto possa esserci ancora una volta il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nel mirino della procura. È lui, infatti, a imporsi per scongiurare lo sbarco.

L'intervento della procura potrebbe imprimere un cambiamento allo stato di stallo, autorizzando lo sbarco che, altrimenti, è appannaggio del prefetto di Agrigento, contro il cui mancato intervento è stato presentato un esposto dai giuristi democratici. Intanto 6 Paesi (Francia, Germania, Spagna, Lussemburgo, Portogallo e Romania) si sono messi a disposizione per la redistribuzione degli immigrati. La Commissone Ue ringrazia per la disponibilità i sei paesi e chiede di velocizzare lo sbarco perché «a bordo la situazione è insostenibile».

Ma il Viminale tiene duro, pur essendo da solo, visto che il nuovo divieto per la nave umanitaria non è stato firmato dai ministri dei Trasporti e della Difesa. «Peggio dei delinquenti. Questa reclusione forzata viola le regole minime per il trattamento dei detenuti adottate dal primo Congresso delle Nazioni Unite sul trattamento dei criminali», scrive il fondatore della Ong Proactiva in un tweet.

La nave spagnola potrebbe avere presto compagnia. La Ocean Vikings, di Medici senza frontiere e Sos Mediterranèe, con a bordo 356 migranti, naviga tra Lampedusa e la costa della Sicilia orientale.

L'obiettivo resta sbarcare a Lampedusa, anche se alla richiesta di coordinamento dei soccorsi e di assegnazione di un porto sicuro l'Italia non ha risposto, mentre Malta ha dato il suo diniego. Tra i passeggeri ci sono 103 tra bambini e minori sotto i 18 anni, di cui solo pochi accompagnati. Tutti raccontano di torture subite nei centri di detenzione libici.

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