Ora l'Onu ci fa la guerra «No al piano sulle Ong»

Le Nazioni Unite contro il protocollo Minniti. Il segretario Guterres da sempre pro-volontari

Ora l'Onu ci fa la guerra «No al piano sulle Ong»

Gli esperti dell'Onu sparano a zero sul codice di condotta per le Ong del Viminale e accusano l'Europa e l'Italia di «violare gli standard internazionali condannando (i migranti) a violazioni dei diritti umani in Libia». Purtroppo è solo l'inizio dell'offensiva che i talebani dell'accoglienza delle Nazioni Unite vogliono scatenare contro il nostro paese. E dietro l'operazione c'è il neanche tanto tacito consenso del nuovo segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. Lo ha rivelato il settimanale Panorama osservando che «il governo guidato da Paolo Gentiloni è seriamente preoccupato».

La bordata è arrivata ieri, ripresa da diversi siti delle Nazioni unite, con la dura presa di posizione del cileno Felipe Gonzalez Morales «relatore speciale» per i diritti umani dell'Onu e lo svizzero Nils Melzer, che si occupa addirittura di torture. «Il nuovo piano di azione dell'Unione europea, incluso il codice di condotta (italiano) per le navi dei soccorsi, minaccia la vita e viola gli standard internazionali condannando (i migranti) ad ulteriori violazioni dei diritti umani in Libia» sanciscono gli esperti incaricati dall'Onu.

Secondo loro la soluzione per ridurre la pressione generata dall'arrivo in Europa di migliaia di migranti «non è restringere l'accesso alle acque internazionali o sparare per minacciare le imbarcazioni, come pare che la Libia abbia fatto ripetutamente, perché questo porterebbe più morti e va contro l'obbligo di salvare persone alla deriva». Morales è un esperto cileno di diritti umani soprattutto in America Latina non in Libia. In compenso ha collaborato con la Open society del miliardario filantropo George Soros per un progetto di 43mila dollari. Melzer ha lavorato per 12 anni con la Croce rossa internazionale ed ovviamente entrambi difendono a spada tratta l'operato delle Ong di fronte alla Libia parlando di «enorme sforzo di salvataggi» dei migranti.

Gli esperti dell'Onu accusano la Commissione Ue «di spostare le frontiere europee in Libia» contravvenendo al diritto internazionale, che garantisce ai migranti lo sbarco nel porto più vicino dove le loro vite non sono minacciate. Nessuno spiega perché non possano venire portati in Tunisia, ben più vicina, appoggiata dall'Onu come unico esperimento democratico scaturito dalla primavera araba. In Libia i migranti vivono in condizioni inumane e sono soggetti, secondo i due esperti, «a sfruttamento, schiavismo e le donne a rischio violenza sessuale». Motivo in più per lanciare una grande operazione dell'Onu che renda più umane le condizioni e selezioni chi ha diritto all'asilo in Europa. L'offensiva contro Italia e Ue, solo all'inizio. Un giornalista della Voce di New York, ha rivolto al segretario Guterres una domanda sul mancato rispetto delle norme internazionali da parte di Roma sui migranti. «L'accordo viene realizzato con un paese come la Libia, che al momento non è in grado di cogliere e rispettare i diritti dei rifugiati. Lo stato che chiede un accordo del genere non rispetta le norme internazionali».

Guterres è stato per 10 anni Alto commissario dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati conquistandosi la fama di difensore delle Ong. L'ex premier socialista portoghese, vicino alla linea del Papa, punta ad organizzare un grande dibattito Onu che cancelli la differenza fra rifugiati e migranti per motivi economici.

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