Luigi Di Maio adesso vuole dettare i tempi per gestire la crisi di governo. Dopo l'apertura di Beppe Grillo al Pd e l'inattesa svolta di Matteo Renzi, rimettono il Movimento 5 Stelle al centro dei giochi politici. In netta difficoltà coi sondaggi, il vicepremier grillino vuole allontanare il più possibile le urne e lavora a un governo alternativo a quello gialloverde per tirare a campare almeno fino al 2020. In un lungo post su Facebook ha quindi messo nero su bianco le tre condizioni per sedersi al tavolo con i dem e trattare la formazione di un nuovo esecutivo.
"L'unica apertura da fare è al buon senso", attacca Di Maio mettendo al centro della propria azione politica il taglio di 345 parlamentari. "Nessun inciucio, nessun giochetto", aggiunge. È una linea che strizza l'occhio all'elettorato duro e puro che negli ultimi mesi lo ha abbandonato. Dopo essersi fatto casta, l'idea del capo politico del Movimento 5 Stelle è tornare a soffiare sull'anti casta. Una scelta strategica che ha riportato Grillo alla ribalta sulla scena politica e che chiederà a Alessandro Di Battista un maggior impegno da frontman nei mesi che ci porteranno alle elezioni. Ma quando si andrà al voto? Per i Cinque Stelle l'obiettivo è tirare a campare il più a lungo possibile. E così il taglio dei parlamentari può essere l'escamotage giusto per bloccare la crisi di governo iniziata nei giorni scorsi con il voto contro l'alta velocità Torino-Lione.
Domani ci sarà la conferenza dei capigruppo. E, mentre in parlamento prende piede il partito del non voto, Di Maio prova a dare le carte sottolineando che per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle "non ci sono giochi di palazzo che ci interessino". Peccato che le trame messe in piedi dallo stesso Grillo siano un gioco di palazzo che punta a trovare un accordo con il Partito democratico e Liberi e Uguali. Per arrivarci, però, il vicepremier pentastellato chiede prima una prova di lealtà. Vuole subito il taglio dei 345 parlamentari. "Per la prima volta nella storia italiana - spiega su Facebook - c'è stata una forza politica che ha avuto il coraggio e la determinazione di eliminare le proprie poltrone. È un atto concreto, che vi farà risparmiare parecchi soldi e vi restituirà un Parlamento più efficiente - continua - ma è anche il simbolo di un cambiamento culturale e di mentalità della classe politica. Nessuno l'avrebbe mai fatto se non ci fosse stato il Movimento 5 Stelle".
Pura propaganda in salsa grillina. Ma Di Maio si aspetta che i partiti che non vogliono andare alle urne gli diano pieno appoggio. Peccato che la riforma, che ha già passato tre voti di quattro necessari, ha sempre trovato il Partito democratico contrario. Ora che ne manca soltanto uno e che da questo voto può dipendere il futuro governo M5s-Pd potrebbe anche esserci un'inaspettata inversione di roitta. Una volta approvato il taglio dei parlamentari, il capo politico dei Cinque Stelle propone agli altri partiti di rivedersi subito in Aula per capire chi abbia davvero intenzione di sfiduciare il premier Giuseppe Conte.
"Il Movimento 5 Stelle sarà al suo fianco fino al fine", assicura nel lungo post su Facebook. A gestire il futuro del governo, però, lo lascia al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Che potrebbe anche optare per un Conte bis. Ma a quel punto la Lega non ne farebbe più parte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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