"Errori ne abbiamo fatti anche noi. Però è arrivato il momento di reagire alla fabbrica di fango, di provare a fermarla". Così Matteo Orfini, presidente del Pd, intervistato da Repubblica, a proposito dei fischi riservati ad alcuni esponenti del partito ieri, alla Fiera di Genova, in occasione dei funerali di Stato di 19 vittime del crollo del ponte Morandi. "Che il Pd non fosse popolare diciamo che lo abbiamo capito alla elezioni ma - ha confessato - la cosa che mi ha fatto più impressionato non sono stati i fischi, bensì che una parte delle famiglie delle vittime abbiano rifiutato il funerale di Stato. Un fatto che obbligherebbe tutte le forze politiche a una riflessione profonda su come ricostruire una fiducia che ora non c'è".
Nel contempo, secondo il dirigente dem, "c'è chi sta alimentando un clima di violenza inaccettabile, rilanciando notizie false che diventano virali. Quando Di Maio dice che il Pd ha preso i soldi dei Benetton, accusa i governi Renzi e Gentiloni di aver fatto favori e marchette dice il falso e ne dovrà rispondere, lui come tutti coloro che rilanciano in rete menzogne prive di qualsiasi fondamento. Al vice premier ricordo che i Benetton hanno finanziato il suo alleato di governo, la Lega, e il suo presidente del consiglio che come avvocato ha lavorato per Aiscat, non il Pd".
Orfini poi continua: "La Lega di Bossi è ancora tutta lì da Calderoli a Zaia a Maroni, fino a poco tempo fa. Del resto questo governo pensa che governare significhi prendere molti like su Facebook. Per ora siamo solo agli annunci di rivoluzioni su tutto. E, mi dispiace dirlo, anche sul caso Genova. Ci hanno accusato di aver fatto favori alle grandi imprese, Benetton, con il Codice degli appalti. Peccato Di Maio non si sia ricordato, o peggio non lo sapeva proprio, che il suo partito ha votato con noi la scorsa legislatura per cancellare l'articolo 5 del Codice degli appalti. Invece da giorni circola in rete di tutto.
Con un livello di violenza e di falsità mai toccato prima, Per questo abbiamo deciso di provare a reagire alla fabbrica della disinformazione che ha avvelenando il dibattito e la politica italiana. Chiediamo a tutti di collaborare inviandoci segnalazioni. È arrivato il momento di reagire, partiranno delle denunce, si è passato il segno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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