Padri senza più identità in famiglie senza regole

Il mito di Edipo, l'uccisione del padre, la liberazione del figlio begli argomenti classici che non ci servirebbero un bel niente per capire cosa sia successo nel Casertano, dove un giovane ha ammazzato suo padre

Padri senza più identità in famiglie senza regole

Si potrebbe affrontare una dotta disquisizione filosofica con l'aiuto dei libri di Freud. Il mito di Edipo, l'uccisione del padre, la liberazione del figlio begli argomenti classici che non ci servirebbero un bel niente per capire cosa sia successo nel Casertano, dove un giovane ha ammazzato suo padre. Freud ragionava sulla problematicità del rapporto tra padre e figlio, ma nel nostro caso, ciò che è accaduto riguarda due questioni molto attuali, che esulano dalle interpretazioni psicoanalitiche. La prima riguarda il fatto che, drammaticamente, i padri non ci sono più. La seconda riguarda il fatto che le famiglie, nelle loro differenti composizioni economiche, da quelle più povere a quelle più ricche, sono diventate troppo spesso covi di inaudita violenza. Perché Daniele Leggero confessa di aver ammazzato il padre? Per difendere la madre dal suo pestaggio. La dinamica dei fatti è semplice, perfino banale. Perché ciò sia potuto accadere, è invece tragico. Non c'è neppure bisogno di molta fantasia per supporre come si sia arrivati all'omicidio. Il padre non è più un padre, cioè la figura famigliare riconosciuta per la sua autorevolezza, per la capacità di dare una linea di condotta accettata e rispettata dal nucleo famigliare. Il padre non si sa cosa sia: non è più, per fortuna, il padre padrone di un tempo, ma è privo di una nuova identità. È il mammo, l'amico, il collaboratore domestico, il bancomat, l'assenza che di tanto in tanto si materializza. È tutto e il contrario di tutto. Questa mancanza d'identità della figura del padre, mette inevitabilmente in crisi la struttura della famiglia. La famiglia è l'elementare nucleo sociale che ha coesione se i suoi componenti si riconoscono in precise funzioni, doveri, responsabilità. Se funzioni, doveri, responsabilità vengono definiti a caso, giorno per giorno, scelti come si fa davanti a un menu à la carte, è evidente il marasma che si genera nella famiglia. Il padre non esiste; la famiglia è un disastro. Certo, non è il caso di generalizzare, così come ciò che è accaduto nella famiglia di Daniele non capita, per fortuna, tutti i giorni. Ma, senza essere delle ipocrite anime belle, quante liti accadono in famiglia proprio per l'anarchia delle funzioni, dei doveri, delle responsabilità dei suoi componenti? In fondo, cosa ha fatto di tanto strano Daniele? Ha cercato di sedare l'ennesima lite tra i suoi genitori, un compito che evidentemente si era assunto molte altre volte.

E quante liti accadono nelle nostre famiglie, in cui ora l'uno ora l'altra cercano di placare? Il povero Daniele è stato sfortunato nel suo drammatico compito: ha ammazzato il padre. Ma qui le riflessioni psicoanalitiche di Freud non c'entrano niente. Dobbiamo fare i conti con la mancanza della figura del padre e con la crisi della famiglia che genera violenza.

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