"Io mi espongo molto e mi becco anche parecchie contumelie. Quando ho digiunato in favore dello Ius Soli mi hanno inviato valanghe di improperi". A dirlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è il jazzista più famoso d'Italia, Paolo Fresu che, dopo essere salito sulla nave Aquarius, ha indetto su Facebook il concorso “vota l’insulto migliore”.
"Mi vergogno e sto male per quel che sta succedendo. Noi italiani non siamo così…", ribadisce il jazzista sardo secondo cui molti sono diventati razzisti, xenofobi e intolleranti"per paura". "C’è un abbrutimento legato alla paura di vivere. Le difficoltà ci sono, ma vanno affrontate senza riversare le responsabilità su chi ha la pelle più scura. Io credo nel valore positivo della musica proprio per la costruzione di rapporti tra i popoli. E sono certo che l’appiattimento culturale in corso contribuisca alla solitudine e alla chiusura degli italiani", sottolinea Fresu secondo cui "questo è un momento in cui si deve combattere l’indifferenza".
"Parliamo di vite umane da salvare: chi ha un po’ di seguito oggi si dovrebbe esprimere", aggiunge Fresu che ha invitato tutti coloro i che sui social hanno criticato le sue idee sullo Ius soli a non acquistare più la sua musica. "Anzi, - rivela - gli ho detto di rispedirmi i dischi che hanno in casa, che poi avrei fatto loro un bonifico". Fresu, per quanto riguarda la politica, attacca il Pd proprio per non essere riuscito ad approvare la legge sulla cittadinanza.
"Se almeno avessero portato avanti lo Ius Soli - dice - ci sarebbe stato un punto identitario a cui aggrapparsi. Comunque non rinnego la mia esperienza col Pd. L’ho fatta utilizzando il mio tempo e il mio denaro. Il giorno dopo le primarie vinte da Veltroni sono tornato a fare musica".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.