Il dialogo ecumenico, il ruolo della donna nella Chiesa, l'Enciclica «verde» che sarà diffusa il 18 giugno, un viaggio nella Repubblica Centrafricana e in Uganda. C'è tutto questo nel discorso che il Papa ha tenuto nella Basilica di San Giovanni in Laterano, davanti a oltre mille sacerdoti provenienti da 90 Paesi dei cinque continenti e riuniti a Roma per il terzo «ritiro mondiale dei sacerdoti».
A colpire, nella lunga meditazione tenuta a braccio (e in spagnolo) dal Pontefice, è soprattutto la mano tesa agli ortodossi e una proposta che potrebbe diventare storica: Bergoglio ha infatti annunciato la disponibilità della Chiesa cattolica a stabilire una data fissa sulla Pasqua, per festeggiarla tutti insieme: cattolici, ortodossi e protestanti.
Il Papa preme così sull'acceleratore in tema di ecumenismo, sottolineando i «rapporti molto buoni» con il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli. «La Chiesa Cattolica è disponibile a rinunciare alla data determinata per la domenica di Pasqua dal primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera - ha annunciato Francesco -. Dobbiamo metterci d'accordo e la Chiesa Cattolica è disposta sin dai tempi di Paolo VI a fissare una data e rinunciare al primo solstizio dopo la luna piena di marzo».
Fino a questo momento, infatti, la Pasqua ortodossa differiva da quella cattolica perché veniva celebrata una settimana o quindici giorni dopo. A volte coincidevano ma non per una decisa volontà. «Sarà il sinodo panortodosso indetto per il 2016 dal Patriarca Bartolomeo a discutere della proposta - riferiscono al Giornale fonti del Patriarcato di Costantinopoli -. In quell'occasione si riuniranno tutti i patriarchi. Bartolomeo I si è detto favorevole alla proposta di una data fissa tanto che la Chiesa di Costantinopoli, insieme a quella greca, è l'unica che festeggia il Natale il 25 dicembre come Roma, contrariamente a quanto avviene per la Chiesa ortodossa russa che festeggia il giorno dell'Epifania».
Era stato già Paolo VI a offrire la disponibilità della Chiesa cattolica a fissare una data unica per la Pasqua. Ma i tempi non erano ancora maturi. Ora, con Papa Francesco, il Patriarca Bartolomeo I e il Patriarca di Mosca Kirill, le cose sembrano diverse: rapporti migliori e sempre più forti fra le Chiese cristiane.
Bergoglio si è poi soffermato sul ruolo delle donne nella Chiesa. «La Chiesa è donna - ha detto - è sposa di Cristo, è madre del suo popolo di fedeli cristiani». E ha ribadito che «non è femminismo osservare che Maria è molto più importante degli apostoli.
Sono contento che qui in prima fila ci siano le donne, perché anche le donne ricevono lo Spirito Santo - ha proseguito il Pontefice - il genio femminile nella Chiesa è una grazia, la Chiesa è donna, è “la” Chiesa, non “il” Chiesa». Un discorso che ha rimandato subito alla memoria quello tenuto da Giovanni Paolo I quando aveva affermato che «Dio è mamma».
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