Perché ci fidiamo di un presidente come Mattarella

Chi pensa di andare a votare alla "carlona" non si faccia illusioni. Mattarella non permetterà altri trucchetti a Renzi

Perché ci fidiamo di un presidente come Mattarella

Sergio Mattarella non è certo famoso per la sua capacità comunicativa, il suo tono di voce monocorde non facilita l'attenzione, la sua goffa postura non rimanda a condottieri. Eppure l'altra sera in tv ho visto un presidente vero e credo ne avessimo bisogno. Non abbiamo mai risparmiato critiche allo stanco rito del discorso di fine anno a reti unificate, ma questa volta è stato diverso.

Sarà stata l'intelligente e apprezzata brevità, sarà che siamo reduci da una sbornia renziana di slide e tweet, sarà che non ne possiamo più di promesse bugiarde e battute a doppio senso, di ricatti e di minacce, ma vedere un uomo normale dire con calma poche e semplici cose di buon senso è stato come respirare un po' di aria fresca. Mattarella è stato, probabilmente a sua insaputa, la causa della rottura del patto pacificatore del Nazareno tra Renzi e Berlusconi sta ora cercando con pazienza di rimettere insieme i cocci. Gliene diamo atto, anche se sappiamo che le parole dei presidenti, al di là dei retorici commenti, quasi sempre scivolano via come l'acqua sul ring della politica dove si agitano uomini assetati di potere.

Ma questa volta, lo ripeto, non sottovaluterei la gentile fermezza del presidente. Chi pensa di andare a votare alla «carlona» non si faccia illusioni. Si andrà alle urne solo quando ci sarà una legge degna di questo nome, così come dal Colle arriva per la prima volta - nonostante quel che dice Salvini - l'autorevole invito a fare un po' di pulizia in quel pericoloso bordello che è diventato il fenomeno dell'immigrazione. Se Matteo Renzi avesse fatto conto, e secondo me l'ha fatto, di potere dare le carte del fine legislatura come ricompensa per avere indicato Mattarella come successore di Napolitano, alla luce di quanto sentito l'altra sera dal Colle molto probabilmente ha sbagliato a fare i conti. Mattarella non gli sarà ostile, ma neppure gli permetterà di fare le scorribande e i trucchetti che lo hanno reso famoso.

Mi sa che sulla nuova legge elettorale Renzi, come segretario del Pd, dovrà trovare un accordo vero in Parlamento perché dal governo e dal Quirinale non

arriverà nessun aiuto sottobanco. Se poi anche Mattarella ci stesse prendendo in giro non saprei più che cosa dire. Ma onestamente penso di no, penso che di quest'uomo, a differenza del suo predecessore, ci si possa fidare.

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