Roma Si chiama Simone - ma su Twitter si firma Tony Nelly - il 32enne torinese che mercoledì ha attaccato Luigi Di Maio perché, a causa del decreto dignità, da settembre resterà senza lavoro. «Buonasera Ministro @luigidimaio - ha scritto nel pomeriggio del primo agosto Simone - ci tengo a farle sapere che, anche grazie a lei e al suo decreto dignità, oggi mi hanno confermato che da settembre sarò finalmente un disoccupato. Non è che per caso @Tboeri aveva ragione? Ma tanto io aspetto il suo reddito di cittadinanza, no?». La verve polemica, il riferimento alla querelle tra Di Maio e il presidente dell'Inps, Tito Boeri, che aveva paventato il rischio di un effetto negativo sulle assunzioni del decreto dignità, hanno reso il cinguettio virale, tra retweet e discussioni sulla denuncia. La cui eco ha sorpreso pure Simone che solo il 28 luglio si lamentava per le ferie che tardavano, e ora si preoccupa per il lavoro che, dopo l'estate, non ci sarà più. Così, ieri, vista la fortuna mediatica del tweet, Tony Nelly ha ringraziato tutti. Quelli che «mi hanno fatto gli auguri», perché «sono certo che, anche con un po' di fortuna, il lavoro si trovi», ha spiegato Simone. Ma pure «coloro che mi hanno insultato in varie forme e modi, perché mi fanno capire che sono nel giusto». Ossia, in aperta polemica con le politiche sul lavoro di questo esecutivo. Verso il quale, nonostante un nick - Tony Nelly - che pare tradire una simpatia, magari passata, per il M5s, il 32enne non pare nutrire particolari aspettative. Anzi. «Io - scriveva il 30 luglio - per la situazione politica, sociale e culturale dell'Italia sono seriamente preoccupato e ogni volta che leggo una notizia mi pervade una sensazione di angoscia mista a rabbia che raramente ho vissuto».
Preoccupazione legata già allora al timore di perdere il posto di lavoro. Espressa pochi giorni prima. Ed esorcizzata - invano - con un gelato: «Stasera con questo timorino che fra poco più di un mese potrei rimanere senza lavoro e allora mi mangio una coppa del nonno».
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