Il piano di Salvini contro le Ong italiane: togliere le navi per i soccorsi

Il Viminale pensa di inserire nel dl Sicurezza una norma contro le Ong italiane, come Mediterranea di Luca Casarini

Il piano di Salvini contro le Ong italiane: togliere le navi per i soccorsi

Matteo Salvini non vuole un caso Sea Watch 3 bis e una nuova "Capitana" dopo Carola Rackete. Ecco perché il ministro dell'Interno è al lavoro per inserire nel decreto Sicurezza una nuova norma contro le Ong italiane, come Mediterranea di Luca Casarini, l'ex leader no-global, oggi pasdaran dell'accoglienza a tutti i costi.

I tecnici del Viminale avrebbero studiato e messo a punto una modifica al testo, che dovrà essere poi approvato in Parlamento. L'intenzione è la seguente: togliere le navi per il soccorso dei migranti anche alle organizzazioni non governative italiane. Insomma, d’ora in poi "tolleranza zero", soprattutto perché la delicata e controversa situazione in Libia pare avere tutte le premesse far ripartire, e in piena, il fiume dei flussi di profughi verso l'Europa, o meglio le vicine coste italiche.

Ecco perché il leader della Lega ha fretta di stringere ancora di più le maglie dell'accoglienza e per questa ragione – come scrive il Corriere – ha chiesto ai suoi collaboratori più stretti in materia di immigrazione e sicurezza di "predisporre ogni misura utile a impedire che possa ripetersi quanto accaduto nelle ultime settimane", in chiaro riferimento alla querelle tra il governo (e la legge italiana) e la nave della Ong tedesca Sea Watch (battente però bandiera olandese) guidata dall'attivista Carola Rackete.

Il piano anti Ong italiane prevede la modifica dell’articolo 2 del decreto Sicurezza che impone "al comandante della nave l' osservanza della normativa internazionale e i divieti e le limitazioni" e prevede "in caso di violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 50.000", specificando inoltre che "in caso di reiterazione commessa con l' utilizzo della medesima nave, si applica altresì la sanzione accessoria della confisca della nave, procedendo immediatamente a sequestro cautelare".

Bene, ma un'imbarcazione battente bandiera italiana rappresenta, di fatto, territorio italiano: ciò significa che salirci a bordo equivale a mettere piede nel Belpaese.

E qui arriverebbe, appunto, la modifica: specificare che le sanzioni valgono anche per quelle che battono bandiera italiana in modo da poterle confiscare se effettuano più di tre approdi dopo aver preso a bordo i migranti nelle zone estere di ricerca e salvataggio.

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