Pisapia apre al centro ma poi ci ripensa: "Notizie inventate"

Giuliano Pisapia e Angelino Alfano ovvero i Totò e Peppino della scena politica italiana

Pisapia apre al centro ma poi ci ripensa: "Notizie inventate"

Roma - Giuliano Pisapia e Angelino Alfano ovvero i Totò e Peppino della scena politica italiana. Si guardano in cagnesco, litigano a distanza ma poi alla fine sono destinati a ritrovarsi insieme. Stava già per succedere in Sicilia e sembra che possa accadere alle politiche perché entrambi stanno scaldando i motori per entrare nell'orbita del Pd renziano. Ieri l'ex sindaco di Milano, leader di Campo Progressista, durante un convegno dei cattolici democratici all'Istituto Don Sturzo, ha parlato di mettere insieme «centro e sinistra» e ovviamente tutti, a cominciare dal Pd, hanno capito che alludeva all'alleanza con l'Alternativa Popolare di Alfano che, curiosa coincidenza, proprio il giorno prima aveva confermato la chiusura a qualsiasi collaborazione con il centrodestra e di contro l'apertura a Matteo Renzi. Poi però quando l'ex sindaco di Milano ha realizzato che i siti web delle varie testate giornalistiche titolavano «Pisapia pronto ad allearsi con Alfano» si è affrettato a smentire.

Ma che cosa aveva detto esattamente Pisapia? Sollecitato dai giornalisti che gli facevano notare come ad aprire al Pd ci fosse soltanto Ap, Pisapia aveva risposto così: «Vogliamo costruire un campo aperto, largo e progressista. Noi veniamo dalla sinistra e saremo capaci di mettere insieme centro e sinistra per fare un nuovo centrosinistra». Insomma la risposta appariva chiaramente come una apertura ad Alfano, poi però smentita dallo stesso Pisapia che ha definito «la notizia che avrei detto sì ad Alfano» come «del tutto inventata». Il guaio però era fatto e infatti era già uscito il commento entusiasta del capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato: «Giusta la linea tracciata da Pisapia, giusto unire il centro e la sinistra. Ora lavoriamo sui contenuti per un progetto riformista coeso e capace di dare un'ulteriore spinta al nostro Paese». Di segno opposto ovviamente la reazione di Mdp. «Mi auguro che le parole di Pisapia siano state equivocate a proposito di un eventuale alleanza con Alfano -aveva detto Arturo Scotto- Resto convinto che il suo progetto sia alternativo alle politiche della destra e dei diversamente berlusconiani. Altrimenti davvero stiamo vivendo in un mondo alla rovescia. Se vuoi combattere il populismo non puoi sdoganare il trasformismo».

Ma in realtà la strada sembra segnata. Pisapia è sempre più lontano da Mdp come è già accaduto alle elezioni in Sicilia e invece sempre più vicino alla galassia Pd di Matteo Renzi che comprende anche Alfano. E pensare che nel gennaio scorso l'ex sindaco di Milano aveva escluso qualsiasi ipotesi di avvicinamento ad Alfano, definendo l'alleanza con lui «un incubo». Toccherà sempre al mediatore Piero Fassino comporre la coppia. L'ex sindaco di Torino infatti era presente ieri al convegno di Pisapia. Una sortita inaspettata che rappresenta uno dei tasselli del difficile mosaico del centrosinistra che va ricostruito. E visto che la porta di Mdp appare definitivamente chiusa, Fassino bussa a quella di Pisapia.

E rispetto alla difficoltà di metterlo insieme ad Alfano, Fassino non si scoraggia: «Vedremo come affrontare il tema. - dice- Lavoro per costruire un centrosinistra largo, questo è l'obiettivo e si costruisce giorno dopo giorno».

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