Piscina sotto sequestro e quattro indagati, ma Sara aveva bevuto una bibita ghiacciata

L'ipotesi è di omicidio colposo. L'autopsia deve chiarire le cause del decesso

Piscina sotto sequestro e quattro indagati, ma  Sara aveva bevuto una bibita ghiacciata

Sarà l'autopsia a cercare di fare chiarezza sulla morte di Sara Francesca Basso, la 13enne di Morolo vittima del potentissimo bocchettone della piscina idromassaggio del Grand Hotel Virgilio di Sperlonga. La ragazzina potrebbe aver avuto un malore per una bibita ghiacciata bevuta poco prima di entrare in piscina. Per il momento il magistrato titolare delle indagini ha disposto il sequestro della piscina e dell'impianto idraulico e ha iscritto sul registro degli indagati quattro persone: il nuovo amministratore della società proprietaria della struttura, Virgilio srl, Mauro De Martino; due tecnici: Nicolangelo Viola ed Ermanno Corpolongo, rispettivamente manutentore e costruttore della piscina, e l'ex proprietario della struttura, l'ingener Francesco Saverio Emini e suocero di De Martino. Per tutti si ipotizza il reato di omicidio colposo. La struttura era già finita al centro di alcune inchieste giudiziarie per presunte violazioni di natura urbanistica.

I carabinieri hanno interrogato i responsabili dell'hotel e alcuni testimoni, compreso il turista e il medico che dopo aver appoggiato la ragazzina sul bordo della piscina è riuscito a rianimarla. Ma le condizioni della studentessa sono peggiorate col passare delle ore, nonostante il trasferimento a Roma in eliambulanza. Ora la procura vuole capire se la piscina (profonda un metro e mezzo) fosse in regola con le misure di sicurezza, compresa la presenza a bordo vasca di un assistente ai bagnanti. «Aveva mangiato, si è tuffata e poi si è sentita male. Piuttosto i soccorsi sono arrivati mezz'ora dopo», fanno sapere dall'hotel.

Il Virgilio Grand hotel era stato chiuso il 31 gennaio 2014 dall'allora sindaco di Sperlonga Rocco Scalingi per irregolarità e più volte sequestrato per la presenza di stanze abusive. Fu bloccato il tentativo di realizzare nove stanze in più al posto di un locale di 400 metri quadrati al posto del ristorante. In seguito al blitz dell'Arma anche il Comune aveva fatto degli accertamenti scoprendo che l'albergo, un quattro stelle tra i più noti nella località balneare, aveva numerosi altri problemi. La Spa, un'area di lusso con sauna, bagno turco, idromassaggio e solarium, era risultata irregolare perché costruita sotto il livello del mare. Le autorizzazioni mancavano per circa metà delle camere, per alcune stanze mancava il parere della Asl, e in altre quello dei vigili del fuoco i quali, nel complesso, non hanno mai dichiarato la struttura agibile.

Inoltre nel 2016 il comune di Sperlonga dispose un'ordinanza di sequestro della piscina ma il Riesame, su ricorso dell'allora proprietà della struttura ricettiva, annullò tutto. Purtroppo mercoledì pomeriggio i soccorsi di un volenteroso turista americano e di un medico non sono bastati per salvare la vita a Sara Francesca.

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