Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, dopo 144 giorni di sospensione, per non aver comunicato subito di aver ricevuto un avviso di garanzia, annuncia l'addio al Movimento 5 Stelle. "Da uomo libero non posso che uscire da questo M5S che non è quello che era quando è nato. Ho dovuto fare l'ultimo passo. Sono qui a dire quello che né il direttorio né altri hanno avuto il coraggio di dire. È evidente che non si sia voluta ricomporre una situazione che poteva ricomporsi. Da quando il procedimento è stato archiviato, nessuno ha mai chiamato se non qualche sparuto parlamentare. È il 144° giorno da una sospensione illegittima che non è prevista dai regolamenti. Sono l'unico sospeso d'Italia".
Pizzarotti punta il dito contro il regolamento M5S e quella che definisce una "norma ad personam", ovviamente contro di lui. Poco prima aveva reso omaggio al leader del movimento: "Senza Beppe Grillo non sarei mai arrivato qui, non mi sarei mai alzato dal divano. Sono sempre stato una persona libera, ma questo non è il Movimento che conoscevo e da uomo libero io non posso che uscire da questo movimento". E in un duro passaggio della conferenza stampa spiega la ragione del suo addio: "Da quelli che volevano aprire il parlamento, da quelli che volevano le telecamere dentro le aule, siamo diventati quelli delle stanze chiuse".
Due giorni fa Pizzarotti aveva preparato la sua uscita di scena, con un attacco a Beppe Grillo, Davide Casaleggio e alla dirigenza nazionale ai quali aveva duramente rinfacciato la gestione politica del Movimento.
Nel suo j'accuse Pizzarotti va nel profondo, toccando con mano una delle assurdità del M5S: "Amministrare vuol dire dialogo con altri, prendersi delle responsabilità. Noi, purtroppo non riesco a usare questa parola, parliamo di Movimento 5 Stelle al governo e dopo diciamo che non vogliamo dialogare con nessuno".
"Da 7 dicembre 2014 - prosegue il sindaco di Parma - io non ho accettato di avere paura: paura di dire quello che si pensa. Invece questa paura serpeggia tra tante persone, ad esempio parlamentari che ti chiedono come va e dopo hanno paura di farsi una foto insieme".
"Non sono cambiato io - prosegue Pizzarotti - è cambiato il Movimento. Io sono l'unico a essere rimasto critico. Una volta si diceva che il M5S non voleva avere un capo politico, ora si dice che va bene un capo politico".
Una frecciata il sindaco di Parma la rivolge al caso Raggi e alla vicenda Campidoglio: "Se avessi nominato io uno con la tessera del Pd o un ex impiegato di Iren, non so cosa sarebbe successo. Noi siamo stati crocifissi per molto meno. Ora si giustifica l'ingiustificabile. Poi si dice colpa dei giornalai, ma distinguiamo la realtà dei fatti".
"Sono contento e specialmente per lui", commenta laconico Beppe Grillo sul suo blog, "Spero
che si goda i suoi quindici minuti di celebrità. E terminati quelli, spero che renda pubblici il prima possibile i documenti che gli sono stati richiesti il 6 giugno e che non ha mai fornito".Arrivederci Pizza, ciao.
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