Poco polso e cattivi esempi. I figli copiano i vizi dei padri

I divieti cadono nel vuoto perché i genitori sono incapaci di dare regole ai ragazzi. I "No" non esistono più: 1 ragazzino su 4 gioca d'azzardo, 1 su 2 fuma di nascosto

Poco polso e cattivi esempi. I figli copiano i vizi dei padri

Alcol, fumo, gioco d'azzardo, porno in rete e videogiochi violenti. Aumentano le pessime abitudini tra i giovanissimi ma i primi a non rispettare divieti e regole sono proprio gli adulti. Ad esempio gli esercenti che non si preoccupano dell'età di chi compra sigarette e liquori ed evitano di verificare se l'acquirente che hanno davanti è maggiorenne o no. E poi i molti, troppi, genitori, che non danno regole ai propri figli. Nessun divieto per gli alcolici o una complice indulgenza per quelli che scommettono on line. In altre famiglie si prova a dire qualche «no» ma si tratta spesso di divieti light . «No» che si trasformano in «sì» per mancanza di tempo, di fermezza, di coerenza. E senza regole i ragazzi si lasciano condizionare molto più facilmente dagli amici. Spesso proprio il bere o il fumare sono il biglietto di ingresso nel gruppo, la chiave per sentirsi accettati e come gli altri. É il quadro che emerge dall'indagine «I divieti trasgrediti dai nostri figli» curata dalla professoressa Anna Maria Giannini, docente di Piscologia presso l'Università la Sapienza di Roma per il Moige, Movimento Genitori. La ricerca ha coinvolto un campione di 1.845 minori di età compresa tra gli 11 ed i 18 anni, quindi medie e secondaria superiore. Cinque le aree di rischio esaminate: alcol, fumo, giochi con vincite in denaro, pornografia e infine videogiochi violenti e comunque vietati agli under 18. In tutte queste aree i maschi risultano più a rischio delle ragazze. Uno studente delle superiori su 4 ha bevuto negli ultimi tre mesi almeno 4 bicchieri di alcolici «ogni volta che ne ha avuto occasione» e uno su due afferma di «bere abitualmente». Tra i più piccoli (11/13 anni) quasi la metà confessa di aver già bevuto alcolici, 45,6. Non solo. Il 39, 1 per cento dei ragazzi delle superiori afferma di non aver ricevuto dai propri genitori divieti sul consumo di alcolici. Il 65 per cento di non aver avuto alcuna richiesta di verifica sull'età da parte del venditore.

Si fuma la prima sigaretta nella maggioranza dei casi (40,1 per cento) tra i 14 ed i 15 anni. Un ragazzo su 2 fuma all'insaputa dei propri genitori e in 7 casi su 10 i ragazzi raccontano di aver comprato le sigarette senza che nessuno chiedesse loro se erano maggiorenni.

Per il gioco d'azzardo colpisce l'atteggiamento «complice e permissivo dei genitori» nel 50 per cento dei casi e la mancanza di verifica dell'età da parte del personale in un caso su 2. Un ragazzo delle superiori su 4 ha giocato d'azzardo almeno una volta nell'ultimo anno. Il porno si consuma in compagnia attraverso tablet e telefonini. Hanno già consumato immagini pornografiche il 32 per cento dei ragazzi delle medie ed il 58,8 delle superiori. Diffusissimi i videogiochi vietati ai minori. Ne fa uso il 35,1 per cento degli studenti delle medie e il 43,5 dei più grandi. In tutti i casi di trasgressione la maggioranza dei ragazzi conosce l'esistenza del divieto di legge.

Per il presidente nazionale del Moige, Maria Rita Munizzi, quello che emerge chiaramente è il crollo del paradigma «vietato vietare». «Negli ultimi vent'anni tutti noi genitori ci siamo sentiti condizionati da questa idea che il divieto provochi il comportamento trasgressivo -dice la Munizzi- invece emerge forte la necessità di regole. La ricerca mostra che dove c'è una famiglia e delle agenzie educative di riferimento che danno regole chiare, i ragazzi sono in grado di resistere alle pressioni del gruppo ed ai condizionamenti esterni». La Giannini confessa di essere rimasta colpita dall'entità della trasgressione. Non soltanto si beve. Si beve sino a stare male. Si gioca d'azzardo per provare sensazioni forti, per le emozioni estreme. La psicologa sottolinea come i fattori di rischio siano comuni e coinvolgano famiglia e amicizie.

«Se il ragazzo ha una famiglia solida che offre regole coerenti ed è affettivamente presente -spiega la professoressa- gode di una protezione rispetto al desiderio di trasgressione che invece esplode quando alle spalle ci sono adulti deboli e poco presenti».

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