Nel campo lavorativo "il rapporto di fiducia è un tema sempre più essenziale": si creano più opportunità "a giocare a calcetto che a mandare in giro i curricula". Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un incontro tenutosi a Bologna con gli studenti dell'istituto tecnico professionale Manfredi-Tanari sull'alternanza-scuola lavoro. Secondo Poletti, la dinamica delle relazioni è importante per il futuro lavorativo e "i rapporti che si instaurano nel percorso di alternanza scuola-lavoro fanno crescere il tasso di fiducia e quindi le opportunità lavorative".
Parole che hanno scatenato la bufera. "A calcetto dovrebbe andarci a giocare lui, invece di fare il ministro, almeno non prenderebbe in giro i disoccupati e i giovani!", ha twittato Paolo Ferrero, segretario del Partito di Rifondazione Comunista. "Giuliano Poletti dice che per trovare lavoro conviene più il calcetto che inviare il curriculum vitae. Anche Buzzi giocava?", scrive il deputato M5S, Alessandro Di Battista, su Twitter.
Ironia e polemiche anche in rete: "Caro Poletti, il lavoro non si conquista con il calcetto, anche perché tu da Ministro non hai dimostrato di essere Maradona"; "Fuori dal mondo".
Il ministro poi ha provato a spiegare il senso delle sue dichirazioni: "Voglio chiarire che non ho mai sminuito il valore del curriculum e della sua utilità. Ho sottolineato l'importanza di un rapporto di fiducia che può nascere e svilupparsi anche al di fuori del contesto scolastico. E quindi dell'utilità delle esperienze che si fanno anche fuori dalla scuola.
Vedo che si stanno strumentalizzando alcune frasi che ho pronunciato in occasione di un incontro con gli studenti per parlare di alternanza scuola-lavoro e che gli studenti hanno compreso e condiviso nel loro significato".
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