Primi effetti: i russi disertano le fiere di Milano

Il risultato delle tensioni: presenze in calo nei saloni internazionali

Milano - La crisi ucraina inizia a far sentire i suoi effetti concreti anche sull'Italia, tanto che i primi segnali si stanno già avvertendo a Milano, motore economico del paese. Basta un dato per rendersi conto della portata della controffensiva economica lanciata dal presidente Putin, in risposta alle sanzioni europee: -14% di presenze (tradotto buyer russi) al Micam, il Salone internazionale della pelletteria e accessori di moda, in corso nella capitale della moda. Dopo l'allarme lanciato dalle aziende lombarde, in particolare del settore alimentare - l'export lombardo dei prodotti ortofrutticoli e caseari in Russia vale 123 milioni di euro (dati 2013 della Camera di commercio di Milano) - ieri è toccato al settore della pelletteria. Il 7 agosto Mosca ha bloccato l'importazione da tutta l'Ue di carne di manzo e di maiale, pollo, pesce, frutti di mare, latte, latticini, frutta e verdura, cui si è aggiunto ieri il divieto per il comparto tessile, anche se al momento è limitato agli acquisti effettuati direttamente dal governo federale russo. E l'export lombardo nel settore dell'abbigliamento vale 446 milioni di euro (2013).

Due giorni fa dunque il grido di dolore si è levato da un'altra eccellenza mondiale del Made in Italy, il Mipel il salone della pelletteria e il Micam, il salone della calzatura, che hanno aperto i battenti domenica nei padiglioni di Rho Pero. La prima giornata si è conclusa con un calo di presenze del 14%: un risultato dovuto «alla mancanza dei russi», fanno sapere gli organizzatori che «a causa della delicata situazione internazionale e della svalutazione del rublo», hanno disertato l'appuntamento. Così se nei primi quattro mesi dell'anno l'export del settore pelletteria è cresciuto del 5% in valore e dell'1,8% in volume superando i 2,1 miliardi di euro, registrano segnale negativo solo le esportazioni verso la Federazione russa e il Giappone. I dati diffusi dall'Aimpes, Associazione italiana manufatturieri pelli e succedanei, segnalano la frenata registrata nei due mercati strategici per la pelletteria italiana. In particolare l'export nella Federazione Russa ha registrato una flessione del 7,3% del valore delle transazioni e del 7,6% del volume.

«Quest'anno rischiamo di chiudere con un segno meno - ha sottolineato Cleto Sacripanti, presidente di The Micam e di Assocalzature - perché il mercato italiano e quello russo pesano tantissimo e negativamente sul settore».

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