Gli aspiranti profughi fuggono dall'Africa da presunte guerre, violazioni dei diritti umani, torture, ma quando arrivano in Italia vogliono Sky per guardarsi le partite di calcio. Non è uno scherzo e, purtroppo, neppure una novità. L'ultima richiesta è arrivata lunedì da un gruppo di africani ai funzionari di Prefettura e Questura a Vicenza. In febbraio altri richiedenti asilo avevano addirittura inscenato una protesta in strada bloccando l'ingresso di un centro di accoglienza per avere Sky, in provincia di Verona.
Questa settimana una quindicina di nigeriani e altri ospiti sub sahariani del Centro culturale San Paolo si sono recati in Questura con una lista di richieste. I portavoce dei manifestanti sono stati ascoltati prima dagli incaricati della Prefettura e poi da un funzionario dell'Immigrazione. Gli aspiranti profughi si lagnano soprattutto per le vivande. A pranzo e a cena, la cooperativa sociale Cosep che gestisce il centro, servirebbe sempre lo stesso piatto. In Libia difficilmente si sarebbero lamentati con i trafficanti di uomini per il vitto scadente.
Poi c'è la lista di ulteriori richieste: carta d'identità, aria condizionata e abbonamento a Sky per guardare le partite di calcio. Se sono arrivati sui barconi attraversando prima il deserto e poi passando le forche caudine degli schiavisti libici è tragicomico che chiedano aria condizionata e le partite in tv.
«I clandestini presunti profughi di Vicenza che protestano perché pretendono di avere Sky per vedere il calcio, meritano di tornare in Africa di corsa» sostiene Mara Bizzotto, capogruppo leghista al Parlamento Europeo. I migranti che chiedono l'abbonamento tv sarebbero tutti richiedenti asilo politico da tempo. Alcuni hanno presentato ricorso dopo il primo rifiuto della domanda come rifugiato.
Un caso del genere era scoppiato in febbraio nel Centro di accoglienza di Roncolevà, in provincia di Verona. Matteo Salvini piombato sul posto come segretario della Lega aveva postato su Facebook: «IMMIGRATI protestano perché vogliono vedere le partite su Sky!!! Tanto pagano gli italiani. Siamo in provincia di Verona, pazzesco». Sull'ultima richiesta simile a Vicenza l'eurodeputata Bizzotto rincara la dose: «Questa gente è mantenuta dallo Stato con colazione, pranzo e cena gratis. Non lavora e passa le giornate a bighellonare. Si è mai visto al mondo che chi scappa veramente dalla guerra protesti perché non vede le partite di calcio su Sky?».
E dalla Toscana rimbalza un altro caso limite.
«Da più parti giungono segnalazioni che riportano come in alcuni centri d'accoglienza per gli immigrati vi sia un discreto via vai di fattorini - denuncia Jacopo Alberti, Consigliere regionale della Lega - che consegnano ai presunti profughi materiale di moda (come indumenti o scarpe) acquistati direttamente su noti siti dediti all'e-commerce». Da una parte piangono il morto chiedendo asilo, ma dall'altra fanno shopping in rete. Secondo la Lega grazie ai proventi di attività illecite, come lo spaccio di droga.
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