Roma - Sarebbe stato arrestato ieri sera a Pisa dagli uomini del Ros di Torino Bilel Chihaoui, nato in Tunisia il 12 febbraio 1990, extracomunitario domiciliato nella città della torre pendente, segnalato a Torino. Da giorni le forze dell'ordine lo cercavano in tutta Italia perché il ventiseienne, sul suo profilo Facebook, aveva postato varie foto di martiri dello Stato islamico con data di nascita e morte, inclusa la sua. L'uomo aveva scritto che sarebbe morto ieri, ovvero l'11 agosto. Da tempo l'intelligence italiana era sulle sue tracce, in quanto il giovane era ritenuto un possibile attentatore.
Secondo fonti vicine ai carabinieri Chihaoui veniva monitorato perché avrebbe avuto in mente di compiere un attentato, al momento non è chiaro in quale parte d'Italia. Dopo i video dell'Isis in cui si vede sventolare chiaramente la bandiera del Califfato sulla torre pendente, è possibile che il tunisino avesse l'idea di compiere qualche gesto terroristico proprio a Pisa o, comunque, in Toscana. L'allerta, in questi giorni, è massima, tanto che in piazza dei Miracoli, da tempo, sono stati rafforzati i controlli. Il prefetto di Pisa ha predisposto anche l'ingresso alla torre e al battistero previ controlli ed è vietato ai turisti l'ingresso con valigie.
La foto di Chihaoui era stata inoltrata a tutte le pattuglie in circolazione sia in Toscana che in altre regioni d'Italia, vista la pericolosità del soggetto. Al momento è difficile risalire a maggiori dettagli. Cosa certa è che dall'interrogatorio dell'uomo sarà possibile risalire alle sue intenzioni e chiarire se lo stesso abbia scritto quelle frasi su Facebook perché simpatizzante verso lo Stato islamico oppure perché realmente intenzionato a compiere un attentato. Il lavoro dell'intelligence italiana ha già consentito il fermo di alcune persone presumibilmente legate all'Isis. A Pisa in questi giorni è polemica sulla realizzazione di una moschea a poche centinaia di metri dalla torre pendente.
Nella città toscana è stato costituito un comitato che sta cercando di raccogliere entro il prossimo 22 agosto le 1.800 firme necessarie per un referendum che consentirà ai pisani di decidere se la moschea debba essere costruita oppure no.
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