Il senatore Pd Luigi Manconi ha un chiodo fisso: "Abolire il carcere". Il dem è presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato, un ruolo chiave per quanto riguarda le pene detentive.
Manconi in un libro di Chiarelettere "Abolire il carcere" spiega in modo diretto la sua proposta: "L’abolizione del carcere e, insomma, una ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini, che ne avrebbero tutto da guadagnare. Perché, dunque, fare a meno del carcere? Semplice: perché a dispetto delle sue promesse non dissuade nessuno dal compiere delitti, rieduca molto raramente e assai più spesso riproduce all’infinito crimini e criminali, e rovina vite in bilico tra marginalità sociale e illegalità, perdendole definitivamente". E ancora: "Il carcere va abolito pure perché mette frequentemente a rischio la vita dei condannati, violando il primo degli obblighi morali di una comunità civile, che e quello di riconoscere la natura sacra della vita umana anche in chi abbia commesso dei reati, anche in chi a quella vita umana abbia recato intollerabili offese. E sia per questo sottoposto alla custodia e alla funzione punitiva degli apparati statali. Sono passati più di trent’anni da quando, prudentemente, si cercava una strada per liberarsi dalla necessità del carcere". Insomma il senatore dem ha un obiettivo chiaro che è quello di elimenare la pena detentiva dal nostro ordinamento. Nel libro, come racconta affaritaliani, il senatore fa dieci proposte per eliminare il carcere. Nella scheda del libro Manconi afferma: "Nel nostro paese chi ruba in un supermercato si trova detenuto accanto a chi ha commesso crimini efferati. Il carcere è per tutti, in teoria.
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