"Caro papa Francesco, ti scrivo dalla mia stanza all'ultimo piano - vicino al cielo - per dirti che in realtà ti stavo vicino a Lesbo quando abbracciavi la carne martoriata di quelle donne, di quei bambini, e di quegli uomini che nessuno vuole accogliere in Europa". La lettera pubblicata sul sito di Famiglia Cristiana è stata redatta a mano. Marco Pannella l'ha scritta a papa Francesco il 22 aprile, dopo il viaggio del Pontefice a Lesbo. "Questo è il Vangelo che io amo e che voglio continuare a vivere accanto agli ultimi, quelli che tutti scartano".
Il leader radicale scomparso ieri, aveva seguito in televisione pochi giorni prima la visita gli incontri del Santo Padre con i rifugiati accolti sull'isola greca e ne era rimasto colpito. La lettera si conclude con un messaggio scritto direttamente dalla sua mano tremante, a meno di un mese dalla morte: "Ti voglio bene davvero, tuo Marco". Nel post scriptum della lettera c'è un accenno alla croce di monsignor Romero, assassinato il 24 marzo 1980 a El Salvador dagli squadroni della morte mentre celebrava Messa: "Ho preso in mano la croce che portava monsignor Romero, e non riesco a staccarmene". La croce di Romero oggi la porta attorno al collo monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. È stato lui a spiegare a Pannella l'origine di quella croce. "Marco mi ha chiesto di indossarla, non voleva più staccarsene. E alla fine, quando prima di andare via me la sono ripresa, dentro di me ho sentito un pò di rimorso per avergliela tolta".
La lettera di Pannella è stata portata al Papa da monsignor Paglia. Il 2 maggio, giorno del compleanno di Pannella, Francesco gli ha mandato in regalo il suo libro sulla Misericordia e una medaglia. Monsignor Paglia conosce e frequenta Pannella dall'inizio degli anni Novanta. Nelle ultime settimane si sono visti più spesso. "A marzo ero alla Casa del Divin Maestro di Ariccia con il Papa e gli altri prelati della Curia durante gli esercizi spirituali di Quaresima - ha raccontato Paglia a Famiglia Cristiana - quando ho ricevuto una telefonata di Pannella. Voleva vedermi. Ho informato il papa e lui mi ha detto: 'Vai di corsa'. Prendo la macchina e lo raggiungo. Lui stava a letto un po' rattristato, ci siamo abbracciati e poi abbiamo cominciato una delle nostre lunghe chiacchierate".
Pochi giorni fa l'ultima telefonata, ma Pannella, ormai sopraffatto dai dolori, non poteva più rispondere. "Mentre parlavo con Matteo Angioli sentivo in sottofondo i suoi lamenti - dice Paglia - il mio amico Marco aveva ormai finito di combattere la sua battaglia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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