Domani sera sapremo se i greci vogliono continuare a soffrire per stare dentro l'euro o morire da soli. Ma senza aspettare l'esito del referendum questa crisi ha già dato alcuni responsi. Il primo è aver fatto emergere con chiarezza ciò che già si sapeva ma che nessuno osava dire. E cioè che non ha senso parlare di Europa ma sarebbe più corretto parlare di Quarto Reich. Altrimenti non si giustifica come tutta la trattativa tra Europa e Grecia in realtà sia avvenuta tra Berlino e Atene. Non si è mossa foglia che la Merkel non voglia, non si è detta parola che non sia stata concordata, valutata e approvata dalla super cancelliera. Eppure esiste un governo europeo, esiste un costosissimo Parlamento europeo che abbiamo appena eletto, ognuno dei 28 Paesi membri ha altrettanti governi, Parlamenti, premier e ministri. Certo, ogni tanto alcuni di questi signori si vedono (i famosi vertici) e discutono. Ma alla fine decide lei, la grande Germania della Merkel, e chi non si adegua deve essere mandato a casa, come è successo nel 2011 al governo Berlusconi, come succederà lunedì a quel disgraziato di Tsipras.
Come tutti i vassalli, i vari premier hanno il loro interesse a non disturbare a prescindere la sovrana. Quello di Renzi è il più evidente di tutti. Anghela (così lui la chiama pubblicamente manco fosse una sua compagna di scuola) in cambio della fedeltà finge di non vedere il disastro del governo italiano, elogia e dà per fatte riforme che non esistono, ordina di vistare i nostri conti anche se sballati. E lui si gonfia come un pavone: Anghela qui, Anghela su, Anghela giù, facendo fare a noi tutti la figura dei servi sciocchi più di quanto ci meritiamo.
Non se ne può più di questo premier che - raccontano testimoni con imbarazzo - durante i vertici insegue nei corridoi Obama per farsi un selfie. Non è uno scolaretto in gita. È il premier italiano, si comporti da premier. Peggio di ciò che potrà accadere alla Grecia, e a noi di conseguenza, c'è quello che ci succederà se non troviamo qualcuno che abbia il coraggio e la capacità di stare a schiena diritta di fronte ad Anghela.
Già un paio di volte nella storia i tedeschi hanno pensato «l'Europa siamo noi» (per la verità anche: «l'Italia siamo noi») ed agito di conseguenza. I risultati li conosciamo e ne portiamo ancora le cicatrici. Al bivio tra Europa e Quarto Reich, vediamo di non sbagliare strada.
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