Quei finanziamenti dell'Ue alla lobby gay: ecco cifre e progetti

Progetti, iniziative e manifestazioni promosse dall'Ue per sostenere la causa della comunità Lgbt: ecco come vengono utilizzati i finanziamenti

Quei finanziamenti dell'Ue alla lobby gay: ecco cifre e progetti

Una pioggia di finaziamenti europei per i progetti pro Lgbt. Mentre il nostro esecutivo viene richiamato all'ordine dalle istituzioni sovranazionali dell'Ue per lo sforamento del rapporto deficit/pil e per le conseguenze derivanti dall'innalzamento dello spread, la stessa Europa non sembra farsi troppi scrupoli a sostenere materialmente manifestazioni legate alla comunità Lgbt.

A farlo presente è il quotidiano La Verità, per mezzo di un articolo in cui viene citato pure il presunto ruolo svolto in questa vicenda dalla cosiddetta "lobby gay". Non è la prima volta, in ogni caso, che vengono sottolineati collegamenti eistenti tra quelli che sarebbero gli interessi culturali della sfera "lesbo, gay, bisex e trans" e alcuni attori politico - finanziari che operano anche nel Vecchio Continente. Tra gli istituti e gli individui che incoraggiano l'organizzazione di manifestazioni e propositi in grado di favorire le istanze di queste realtà, c'è anche l'ente sovranazionale composto da 28 stati, di cui fa parte anche il Belpaese.

Un passaggio del bilancio comunitario lascia intendere che la questione, a Bruxelles, non sia percepita come minoritaria: i milioni destinati al tema "Diritti, uguaglianza e cittadinanza" risultano essere, in totale, 439,5. Poi, però, bisogna operare attraverso dei distinguo: una parte di questi soldi viene stanziata per tutt'altro: diritti dei disabili e dei bambini, prevenzione degli episodi di violenza, sicurezza e cittadinanza.

Ma sarebbe il ritmo con cui l'Ue ha deciso di assecondare la causa degli Lgbt a far pensare a una sorta di adesione acritica. Sul quotidiano citato si legge che il Consiglio europeo è arrivato a caldeggiare la redazione di legislazioni da parte di una delle istituzioni dell' Ue: "la Commissione europea (è stata invitata, ndr) alla promozione di misure", che siano concordi con quella "Lista di azioni da parte della Commissione per il miglioramento dell' uguaglianza degli individui Lgbti".

Questo virgolettato suona più che altro come un monito sullo stare al passo coi tempi. A far discutere, invece, potrebbero essere i veri e propri finanziamenti: "Solo per il triennio 2018-2020, infatti, - si legge sempre sul giornale diretto da Belpietro - sono stati finanziati 17 progetti per 4.775.427 euro. L'iniziativa 'Stand up for Lgbti rights in Bulgaria' ad esempio aggiudicataria di un finanziamento di 199.940 euro....".

Poi ci sono altro piani di lavoro, come quello riguardante la "sensibilizzazione" in materia Lgbt di coloro che lavorano in ambito sanitario: parliamo di quasi 200mila euro. E ancora, la rassegna lituana dei film sulla transessualità (più di 155mila euro per una quarantina di film) e il Praga Pride, per il quale sono arrivati quasi 170mila euro. Sullo sfondo di tutta questa storia si nasconderebbe pure una certa dosse di divulgazione della discussa ideologia gender.

Una parte di questi soldi interessa anche l'Italia, dove l'Università di Brescia la farebbe da padrona in uno di questi progetti europei contro le discriminazioni. Il tutto sarebbe stato coperto con l'inoltro di ben 1.034.478 di euro. Un altro finanziamento sarebbe stato diretto all'istituto europeo per lo sviluppo socio-economico, che è a sua volta italiano: 1.034.478 euro. In questo specifico caso, l'iniziativa è centrata sulla creazione di una "rete di giovani social media manager, blogger, attivisti online, youtuber, e ragazzi per reagire, monitorare e prevenire l' odio online e altre forme di intolleranza".

Infine ci sono le attività di lobbyng svolte da una serie di sigle e quello che La Verità ha definito lo "zampino di Soros". L'Unione Europea sarebbe s molto generosa nei confronti della comunità Lgbt, ma una funzione essenziale sarebbe rappresentata dalla Liga, dalla Tgeu e dalla Ilgo (tutti soggetti giuridici pro Lgbt). Le sigle appena descritte dimostrerebbero una "spiccata abilità nel procacciarsi finanziamenti e accordi di partnership". Pare difficile fare un conto totale delle migliaia di euro recepite nel corso di questi anni. L'Ilga, per citare uno dei casi segnalati, avrebbe beneficiato di quasi 700mila euro provenienti dalla Open Society Foundations.

L'Eidhr, ancora, starebbe per distribuire cifre cospicue al fine di garantire un "pieno godimento dei diritti umane delle persone Lgbti". E con questo ente siamo già tornati dalla parti dell'Europa. Questa istituzione è già balzata agli onori delle cronache per aver finanziato progetti finalizzati a tutelare le comunità Lgbt presenti in sudamerica. Nello specifico Brasile e Colombia: si parla rispettivamente di 748.495mila euro e di 400.635mila euro.

Persino la Cina sarebbe stata coadiuvata dall'Eidhr in questo campo. Una delle realizzazioni progettuali più discutibili pare essere quella relativa a un talk show sui "camerati queer", cioè sulle persone contrarie all'adesione a qualunque orientamento sessuale precostituito.

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