H anno cambiato idea oppure hanno perso la parola. Sono attori, cantanti e personaggi dello spettacolo, tutti a vario titolo di sinistra. Alfieri del «pensiero» radical chic convertiti sulla via del grillismo. E ora che il Movimento Cinque Stelle ha compiuto l'ennesima giravolta su immigrazione, campi rom, sicurezza e soprattutto sullo ius soli, sono in preda alla confusione. I vip grillini tacciono, e se parlano lo fanno a mezza bocca. Antonello Venditti, Fiorella Mannoia, Sabrina Ferilli, Rosita Celentano, Riccardo Scamarcio, Claudio Santamaria, Claudio Gioè, Daniele Silvestri e il rapper tatuato Fedez. L'elenco dei famosi che hanno fatto outing per i grillini è abbastanza lungo. Antonello Venditti, di nota fede comunista, ha dedicato pure una canzone a Berlinguer dal titolo «Dolce Enrico». Il cantautore, intercettato a marzo da un Enrico Lucci travestito da Stalin, diceva: «Io come idea storica sono di sinistra, ma la mia strada è dove ci sono onestà, competenza e molte idee di sinistra come quella di futuro sostenibile, quindi guardo anche al Movimento Cinque Stelle». La battaglia contro lo ius soli dovrebbe essere meno in sintonia con il Venditti-pensiero. Ma, per il momento, lui resta in silenzio. A differenza di quando tuonava: «I romani coraggiosi sceglieranno la Raggi».
Nella categoria della romanità di sinistra rientra di sicuro Sabrina Ferilli: «C'è chi di sinistra ci diventa, io ci sono nata» spiegava l'attrice a giugno del 2015 dal palco di Servizio Pubblico di Michele Santoro. Poi l'innamoramento per la Raggi: «L'ho votata, fatela lavorà in pace, mi piace moltissimo». Cosa ne penserà dell'asse con la Lega di Salvini su immigrazione e cittadinanza? Rosita Celentano, presentatrice dell'ultima kermesse grillina «Italia 5 Stelle», su Twitter continua a parlare della sua passione per gli animali. E condivide un video sui maltrattamenti subiti dai maiali «rinchiusi negli allevamenti che poi forniranno il consorzio Prosciutto di Parma». Nulla da ridire sul no allo ius soli. A Palermo per la grande manifestazione del Movimento Cinque Stelle, c'era anche Claudio Gioè. L'attore diventato famoso con il ruolo di Totò Riina nella fiction Il capo dei capi, stavolta sceglie di non esprimersi. Il collega Claudio Santamaria, invece, aveva chiuso la campagna elettorale per Virginia Raggi con la «Notte dell'onestà». Già conduttore del concertone del primo maggio, da sempre «impegnato» nel sociale e col cuore a sinistra, non ha ancora parlato della svolta grillina. Come lui il cantautore Daniele Silvestri, testimonial del Movimento Cinque Stelle campano in un video del 2010, nel quale dichiarava: «Beppe Grillo è completamente pazzo e io lo amo per questo». Una simpatia proseguita negli anni, senza tentennamenti.
Il rapper Fedez, pure lui presente a più di un evento del M5s, piuttosto che parlare dello ius soli, si limita a condividere con i numerosi fan sui social la sua vita con la compagna Chiara Ferragni, fashion blogger milionaria. Lo stesso disimpegno del quale sono vittima gli altri vip grillini. Da Riccardo Scamarcio a Elio Germano fino al cantautore genovese Francesco Baccini, autore dell'inno del Movimento Cinque Stelle. L'unico sussulto arriva da Fiorella Mannoia, altra icona della sinistra radical chic. E, per lei, Grillo ha un po' ragione e un po' torto: «Questo non è uno ius soli.
È un surrogato, questi fanno finta di interessarsi ai problemi degli immigrati per fare bella figura». Poi la critica: «Dico anche che francamente sono stufa di tutte queste astensioni dei Cinque Stelle, anche questo fare il pesce in barile è campagna elettorale per paura di scontentare qualche elettore».
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