Secondo gli inquirenti il consigliere leghista Fabio Rizzi e l’imprenditore Mario Valentino Longo avrebbero garantito in modo illecito favori a Maria Paola Canegrati, titolare della società "Odontoquality", nello svolgimento di due gare d’appalto bandite dalle aziende "Istituti Clinici di Perfezionamento" (del 2015, da 45 milioni) e "Ospedale Circolo" di Busto Arsizio (del 2014, da 10 milioni di euro)". Sempre secondo le accuse Rizzi in cambio avrebbe ottenuto un finanziamento elettorale di 50mila euro per le elezioni regionali del 2013. Rizzi e Longo sono coinvolti nell’indagine "nelle rispettive qualità, il primo di consigliere della Regione Lombardia e presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali del consiglio regionale, il secondo di appartenente allo staff del primo con incarichi pubblici nell’ambito dell’odontoiatria". Ma in che modo? I due avrebbero indotto i funzionari pubblici preposti alla gestione dei servizi di odontoiatria e alle forniture odontoiatriche delle aziende ospedaliere della Regione, nonché gli amministratori delle strutture private e private convenzionate della Regione, a favorire nell’indizione delle gare d’appalto e nella scelta del contraente privato le società riconducibili alla Canegrati.
Le indagini avrebbero fatto emergere un sistema caratterizzato "non solo dalla violazione dei principi cardine di trasparenza, imparzialità, legalità, indispensabili per una buona amministrazione pubblica", ma anche "l’erogazione di servizi scadenti con ricadute, di natura economica e non, sia sugli enti pubblici che sui pazienti". È questo il cuore dell’inchiesta che ha travolto la sanità lombarda con l’arresto di 21 persone. La società "Odontoquality", con sede ad Arcore, avrebbe consolidato "una posizione di sostanziale monopolio" che le permetteva di vincere "la quasi totalità degli appalti". L’indagine va contestualizzata nella riforma della sanità lombarda che, all’inizio degli anni Duemila, ha portato all’ingresso dei "privati" in ambito odontoiatrico, negli ospedali. Lo scopo dichiarato era quello di abbassare le tariffe delle cure dentali rispetto agli ambulatori privati.
Il consigliere Rizzi e l’imprenditore Mario Valentino Longo avrebbero ricevuto come "remunerazione" del loro aiuto il finanziamento della campagna elettorale del politico (pagata in contanti con l’intermediazione di un soggetto accusato di riciclaggio) e una serie di finte consulenze per 500 euro fatturate dalla moglie di Longo.
Inoltre, stando a fonti investigative, sarebbe stata creata a loro favore una società che si occupa di ambulatori odontoiatrici in strutture sanitarie private, le cui quote sarebbero state intestate alla stessa Canegrati e, per interposta persona, a Longo e Rizzi. La Procura di Monza ha disposto il sequestro della somma di 50mila euro a carico, in solido, di Longo e Rizzi e di 38mila euro a carico del solo Longo, quale profitto della presunta corruzione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.