“Non posso giudicare fatti che non conosco”. Virginia Raggi viene letteralmente spiazzata dalle domande sull’arresto del presidente di Acea, Luca Lanzalone, che i cronisti le rivolgono nel corso della conferenza stampa sul bilancio dei suoi primi due anni di governo alla guida di Roma.
Lanzalone è un uomo di fiducia del neo ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede ma soprattutto di Davide Casaleggio con cui era a cena appena due giorni fa. È colui che ha scrivere il nuovo statuto del Movimento e che ha avuto l’idea di dar vita a una seconda associazione. “Non l'ho scelto io, manco lo conoscevo, me l'hanno imposto loro”, dice il sindaco della Capitale mentre, come rivela la Repubblica, si sfoga col suo staff. Davanti ai giornalisti balbetta frasi del tipo “Noi siamo dalla parte della legalità” ma, in privato, viene presa da una vera e propria crisi di pianto. “Ditemi che elementi ci sono”, chiede ai collaboratori in attesa di seguire la conferenza stampa dei pm. Tra gli indagati ci sono anche Mauro Vaglio e Daniele Piva, candidati alle Politiche del 4 marzo scorso nei collegi uninominali e, quindi, scelti direttamente dal leader. Non sono stati eletti, ma secondo i pm, erano entrati nel giro di corruzione che ruotava intorno allo stadio della Roma. L' accusa più grave e infamante che i grillini abbiamo mai ricevuto dalla nascita del Movimento. Una doccia fredda arrivata pochi giorni dopo la nascita del primo governo a guida pentastellata.
Il capo politico Luigi Di Maio è riuscito soltanto a dire:“Ho detto ai probiviri di accertare tutto. Chi sbaglia paga”. E poi: “Se le accuse verso queste persone fossero provate, questo dimostrerebbe come la gente si rovina la vita pur avendo posizioni di tutto rispetto”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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