Rai, Capitanio: "Per l'azienda esiste maschio, femmina o altro. È sconcertante"

Il segretario della vigilanza Rai ha polemizzato contro il servizio pubblico: "Questa è ossessione per il 'genericamente corretto', che non fa altro che generare dei mostri"

Rai, Capitanio: "Per l'azienda esiste maschio, femmina o altro. È sconcertante"

Al momento della registrazione, il server chiederebbe all'utente il suo sesso, con tre opzioni: maschio, femmina o altro, senza chiarire a quale genere possa appartenere la terza possibilità. E questo a Massimiliano Capitanio, segretario della Commissione di vigilanza della Rai, della Lega, non sarebbe proprio andato giù: "Nonostante una segnalazione di diversi mesi fa, la registrazione all'innovativo portale Raiplay persevera nella sua sconcertante impostazione. Secondo chi ha concepito il modulo di registrazione, gli abbonati Rai si dividerebbero in maschi femmine e altro. Altro???".

"Sono solo goffe pagliacciate"

Lo avrebbe scritto in queste ore in una nota, in cui Capitanio accusa "l'ossessione per il 'genericamente corretto'", che, per il leghista, "non fa altro che generare mostri". La nota del segretario, infatti, prosegue così: "A scuola spariscono mamma e papà per fare spazio al genitore 1, qui irrompe l'altro, il neutro, il bipartisan". E parlando in modo più approfondito della comunità Lgbt, Capitanio ritiene la scelta del servizio pubblico "un'offesa alle persone omosessuali, che non sono certo in cerca di queste goffe pagliacciate".

La richiesta della Lega

Il segretario della commissione di vigilanza Rai della Lega ha poi anticipato la prossima mossa del partito proprio su questo tema, ribadendo quella che, a suo avviso, è una brutta figura alla quale l'azienda del servizio pubblico dovrà rimediare: "Chiederemo in Vigilanza di rimediare a questa gaffe e di chiedere scusa, se ma ve ne fossero, alle persone costrette a registrarsi come altro".

La scelta che risale al 2016

La decisione di porre questo interrogativo a chiunque si registri con la app della Rai non è degli ultimi mesi, ma risalirebbe a qualche anno fa. Secondo quanto riportato da Davide Maggio, il blog che si occupa principalmente di televisione, già nel 2016 qualcuno si era posto lo stesso interrogativo di Capitanio. Ovvero se il "genericamente corretto" potesse risultare più un'offesa che un riguardo. Anche in quella circostanza, nessuno aveva chiarito a quale terzo genere ci si riferisse.

Nelle ultime settimane, però, Raiplay (nata tre anni fa da Rai Tv) ha avuto un'attenzione particolare, per il rilancio della piattaforma, che consente la visione di programmi on demand e di dirette televisive. Ora, l'istanza della Lega, convinta nel volere eliminare la terza opzione, ritenuta (soprattutto) offensiva.

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