P rimi violini fatti spostare perché non abbastanza telegenici, professori d'orchestra redarguiti duramente dal capostruttura Rai manco fossero studenti di flauto alle scuole medie («Chi vi ha detto di andare in pausa?? Voglio sapere chi vi ha detto di andare in pausaaa!!!»), un'orchestra storica fatta suonare per finta, in play-back, come i dilettanti nelle sagre di paese. Altro che valorizzare «un orgoglio per la Rai e per il Paese», come riassume in toni enfatici il quotidiano Pd l'Unità, teatro della zuffa. Che ha per oggetto l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, mitica istituzione della tv pubblica italiana. Il numero uno del Partito Democratico nella Commissione di Vigilanza Rai, il deputato Michele Anzaldi, ha accusato duramente Viale Mazzini di sottoutilizzare la sua orchestra, pagata anche con i soldi del canone Rai. Nella replica, sempre sulle colonne democratiche dell'Unità renziana, il nuovo ufficio stampa Rai da poco guidato da Luigi Coldagelli ex portavoce del ministro Pd Andrea Orlando (e di Veltroni), prova a smentire le accuse elencando una lunga serie di impieghi prestigiosi dell'orchestra sinfonica della tv pubblica («Un orgoglio per la Rai e per il Paese»). Tra i grandi successi con cui la Rai avrebbe valorizzato il suo gioiello sinfonico, viene citata la serata-evento su RaiUno con Andrea Bocelli di cui l'orchestra Rai «è stata protagonista, premiata da un record di ascolti». Ma proprio su questo la replica della Rai sembra ignorare una lettera di fuoco scritta il 25 novembre scorso proprio dagli orchestrali ai vertici della tv pubblica, e proprio a proposito di quella serata di cui sarebbe stata «protagonista».Il documento, che il Giornale ha potuto leggere, ne parla con toni completamente diversi rispetto a quelli usati dalla Rai. «L'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, in occasione della registrazione della trasmissione televisiva dedicata ad Andrea Bocelli, effettuata a Napoli per RaiUno, ha vissuto un'esperienza senza precedenti, che ha squalificato l'Orchestra stessa da un punto di vista professionale e artistico». La Commissione artistica dell'Orchestra Sinfonica Rai accusa la tv pubblica di aver sminuito «il livello professionale e artistico» e di averne «screditato l'immagine», «utilizzandola in modo inadeguato». E raccontano cos'è successo dietro le quinte della serata con Bocelli. «Il curatore dello spettacolo, dimostrando totale mancanza di rispetto nei confronti dei professori d'orchestra e della loro qualifica professionale» dopo averli redarguiti per essersi presi una pausa, «non era contento del fatto che i primi violini fossero quasi tutti uomini, tanto da arrivare a chiedere di spostare una collega violista al posto del primo violino di spalla, per esigenze televisive, come se l'Orchestra nazionale fosse una banda di poveri musicisti allo sbaraglio».Ma è quasi peggio, secondo i professori della storica orchestra Rai, quel che è successo dopo. «Lo stesso giorno l'Orchestra è venuta a conoscenza del fatto che si stesse provando su una base pre-registrata dalla London Symphony Orchestra. L'Orchestra è abituata a suonare dal vivo e non gradisce certamente essere pagata per fingere, oltretutto su base registrata da altra orchestra». Chiudono ferocemente gli orchestrali: «L'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai non è un fenomeno da baraccone, non è lo sfondo di uno spettacolo per le masse, e non è disposta a ricevere tale umiliante mancanza di rispetto e squalifica artistica e professionale». Bum! Dopo le bestemmie di capodanno e il countdown anticipato di 1 minuto come il maestro Canello di Fantozzi, un altro episodio da ditta fantozziana più che da prima azienda culturale del Paese.
Torna allora all'attacco il renziano Anzaldi: «É grave che la Rai smentisca un membro della Vigilanza con una motivazione falsa, visto che la serata di RaiUno con Bocelli e l'Orchestra Rai è stata addirittura oggetto di una protesta formale. Sono curioso di vedere come la Rai risponderà all'interrogazione da me presentata in Vigilanza, che integrerò con questa lettera resa nota dal Giornale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.