Il record di Mister Poltronissima: Alfano al governo per tremila giorni

Dalla Giustizia alla Farnesina passando dal Viminale: mai nessuno come lui

Il record di Mister Poltronissima: Alfano al governo per tremila giorni

Se qualcuno nel frattempo se lo fosse scordato Angelino Alfano, fuori dal Parlamento e ormai mollato da tutti, è ancora ministro degli Esteri della Repubblica italiana. Ma non solo, da oggi è detentore di un record assoluto nella storia nazionale: nessuno è rimasto ministro più a lungo di lui. L'ex leader del fu Ncd ha infatti guadagnato il traguardo dei 1836 giorni consecutivi sulla poltrona di ministro. Duplice nel suo caso, essendo stato ministro dell'Interno e quindi ministro degli Esteri senza un giorno di interruzione, passando da un governo all'altro come niente fosse, giusto il tempo di traslocare da un ministero all'altro. Una specialità indiscussa per Alfano, che è riuscito a fare il ministro con Berlusconi (alla Giustizia), poi con Letta (Interno), quindi con Renzi sempre al Viminale, infine con Gentiloni alla Farnesina. Ma oltre all'invidiabile elasticità di Alfano, capace di adattarsi senza problemi ad esecutivi di colore diverso o anche opposto, c'è la durata a impressionare. Neppure tra i primatisti della vecchia Dc nella prima Repubblica si era infatti arrivati a tanto. È esattamente dal 28 febbraio 2013 che Alfano è ministro, cifra a cui vanno però aggiunti gli anni da ministro nel precedente governo di centrodestra, con Berlusconi premier, di cui Alfano è stato delfino e ministro della Giustizia dal maggio 2008 al luglio 2011. Cioè per altri 1200 giorni circa, che sommati ai 1800 di prima fanno in totale circa 3000 giorni da ministro nel giro di un decennio. Coperto, quindi, quasi totalmente da Alfano, se si eccettua la parentesi del governo tecnico di Monti, dalla fine del 2011 all'inizio del 2013, in cui Alfano non ha potuto far parte dell'esecutivo.

Nessuno, calcola Il Mattino, ha totalizzato numeri siffatti nella storia italiana. Va tenuto anche conto che Alfano non è riuscito solo a mantenere poltrone ministeriali per un tempo record, ma si è aggiudicato anche ministeri di peso, i più importanti (Giustizia, Interno, Esteri) se si eccettua il ministero dell'Economia. Per trovare carriere confrontabili con quella di Alfano bisogna pescare tra i pesi massimi della prima Repubblica, protagonisti assoluti della lunga stagione democristiana come Giulio Andreotti e Amintore Fanfani. Più di una volta, entrambi, premier, poi ministri pesanti. Ma mai nessuno a lungo come Angelino Alfano. Che è riuscito nell'impresa, va aggiunto, anche senza avere un partito con dei voti alle spalle (Ncd e poi Ap non hanno mai ottenuto percentuali degne di nota), ma quindi solo grazie alla propria abilità a trattare un posto di governo. Mentre altri, nel passaggio da una maggioranza all'altra, cadevano, lui restava sempre in piedi. Non avrà il «quid», come diagnosticò Berlusconi, ma un talento da fuoriclasse nel restare a galla gli va riconosciuto.

Che già si intravedeva da ragazzo, figlio d'arte (il padre Angelo fu prima consigliere, poi assessore, infine vicesindaco ad Agrigento, fedelissimo del ras Dc Gaetano Trincanato, corrente

Calogero Mannino), Alfano fu enfant prodige della politica sicula, eletto a 26 anni consigliere regionale con quasi 25mila voti. Poi l'infatuazione per Berlusconi, quindi per Letta, poi per Renzi, poi per Gentiloni, poi...

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