Un aiuto sì ma per spendere in modo virtuoso. Tra i tanti limiti indicati all'uso che si potrà fare del sostegno economico erogato dallo Stato ai più indigenti ci sarà anche l'arbitrario criterio della moralità, annunciato dall'ineffabile vicepremier Luigi Di Maio. «Il reddito di cittadinanza sarà erogato su una card la cui tracciabilità non permette l'evasione o spese immorali - spiega Di Maio - Quei soldi servono per assicurare i beni di prima necessità, se vado a comprare un gratta e vinci o le sigarette o beni non di prima necessità la carta non funziona perché grazie alle tecnologie è possibile disabilitare l'uso del reddito in alcuni negozi».
Il ministro dello Sviluppo e Economico spiega che il primo obiettivo del governo è circoscrivere le spese al suolo italiano perché, dice «vogliamo iniettare nell'economia reale 10 miliardi ogni anno». Che però nel frattempo sono già diventati 9 perché uno servirà al funzionamento dei Centri per l'impiego. Dunque ci sarà un criterio di moralità che si aggiunge alle precisazioni della sottosegretaria al ministero dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli, che aveva detto: «Se per tre mesi un cittadino col reddito di cittadinanza va all'Unieuro, magari un controllino della Guardia di Finanza si fa». Dunque i megastore di elettronica sono luoghi di perdizione per i Cinquestelle.
Comunque si delinea con maggiore chiarezza come funzionerà il reddito di cittadinanza salvo aggiustamenti sempre possibili e quasi certamente necessari. A quanto ammonterà il reddito? L'assegno erogato avrà un tetto di 780 euro mensili e sarà destinato a chi vive sotto la soglia di povertà. Una platea stimata dall'Istat in circa 6,5 milioni di italiani. Ma ci sarà anche un criterio di gradualità. Per chi non ha alcuna forma di introito l'assegno sarà pieno, per chi ha un reddito minimo rappresenterà invece un'integrazione fino a raggiungere la cifra di 780 euro per il singolo; 1.170 euro per una coppia; 1.560 euro per una famiglia di tre persone. Attenzione però per chi ha altre forme di introito verrà ridotto anche se ad esempio si è proprietari di casa.
Chi avrà diritto di percepirlo? Il governo pone precisi paletti: essere cittadini italiani o residenti in Italia da almeno dieci anni; essere maggiorenni, disoccupati o percepire un reddito o pensione al di sotto della soglia di povertà. Per ottenere il sussidio occorrerà iscriversi al proprio Centro per l'Impiego di riferimento (sempre che esista); prendere parte a progetti di utilità sociale organizzati dal Comune di residenza fino ad 8 ore settimanali. Se il beneficiario del sussidio rifiuterà per tre volte i lavori offerti dal Centro per l'Iimpiego perderà l'assegno. Come verrà erogato il sussidio? Niente cash. Il denaro sarà a disposizione su una carta elettronica ricaricabile e tutte le spese saranno controllate. Tra le ipotesi quele di usare la tessera sanitaria o la carta di identità elettronica. Peccato che al momento la digitalizzazione sia ancora un miraggio. Ammessi come specificato da Di Maio solo acquisti per beni di prima necessità, come alimenti e medicinali. Si potrà anche pagare l'affitto. Non si potrà invece risparmiare quella somma. Se non si spenderà tutta la cifra mensile quei denari rientreranno nelle casse dello Stato.
L'assegno al momento viene previsto per tre anni sempre che lungo quel periodo sussistano tutte le condizioni elencate. La stima del fabbisogno per coprire il sussidio che dovrebbe partire a marzo 2019 è di 10 miliardi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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