Alla fine Matteo Renzi ha svelato le carte: per il referendum costituzionale si voterà il 4 dicembre.
Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, che si è riunito poco prima delle 18 proprio per parlare della ormai famigerata data in cui dovrà svolgersi la consultazione sulla riforma Boschi. Ed è proprio sul 4 dicembre che il governo si prepara a dare il suo via libera.
Una data - preferita a quella del 27 novembre - che permette quindi al premier sfruttare una settimana in più per la campagna elettorale, ma anche per far votare la legge di Stabilità prima che una eventuale vittoria del "no" apra una crisi di governo.
"Il dado è tratto. E quello che è un diritto sembra quasi una conquista", ha detto il senatore di Forza Italia, Renato Schifani, "Adesso però è il momento di lasciare da parte ogni tipo di polemica e di concentrarsi sulla campagna per il no. Dai sondaggi emerge che anche una quota dei nostri elettori è ancora indecisa. Occorre quindi una forte mobilitazione di tutti sul territorio per spiegare con dovizia di particolari perchè questa riforma costituzionale è completamente sbagliata".
Critico anche Luigi Di Maio: "Scegliendo il 4 dicembre Renzi non allontana solo la data del referendum", dice il deputato M5S e vicepresidente della Camera, "Prova ad allontanare la sua paura di andare a casa. Ma quello che è differito non è evitato".
"L'Italia, per me, ha bisogno di gente che propone, non di gente che urla", tira dritto però Matteo Renzi nella sua enews, "E questa Italia deve cambiare, non può rimanere ostaggio dei soliti noti, della solita palude
che ha bloccato la crescita dell'ultimo ventennio. Ecco perché il referendum costituzionale (si voterà il 4 dicembre, dalle 7 alle 23) è fondamentale. E il risultato del referendum non dipende tanto da me, ma da tutti voi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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