Urne chiuse alle 23 in tutta Italia per il referendum abrogativo sulle trivelle in cui gli italiani erano chiamati a votare sostanzialmente sulla durata delle concessioni già in atto per le piattaforme entro le 12 miglia.
A dati ancora parziali l'affluenza si attesta intorno al 32%, circa 15milioni di persone (anche se il voto degli italiani all'estero non ancora calcolato dovrebbe abbassarlo di altri 2 punti percentuali). Abbastanza perché il governatore pugliese Michele Emiliano, tra i principali promotori del Sì, possa esultare - "Hanno votato già lo stesso numero di persone che votarono il Pd alle Europee", ha detto -, ma lasciando poche speranze al raggiungimento del quorum.
"Non hanno perso i cittadini, ma i consiglieri regionali che per motivi personali hanno cavalcato un referendum inutile", ribatte a caldo Matteo Renzi, lanciando frecciatine proprio a Emiliano, "L'Italia ha parlato: questo referendum è stato respinto. È un risultato netto, chiaro, superiore alle aspettative di tutti gli opinionisti"
Impossibile però non ignorare la portata del referendum di oggi, tanto osteggiatto dal premier. Un esito che preannuncia una strada in salita per il governo in vista del prossimo referendum, quello per cui Renzi si è giocato tutto e che riguarda le riforme costituzionali. Al solito, la strategia del premier è quella di negare il problema e sfoggiare la solita sicumera.
"Saranno dieci, undici o dodici milioni di italiani ma bisognerà tenerne conto", sottolinea però il bersaniano Zoggia, sulla scia di quello che ha detto già Emiliano, "Il governo dovrà tener presente che sulle
politiche energetiche c'è una sensibilità diversa dalla sua, questo referendum aveva certamente una sua dignità. Una percentuale così alta è una testimonianza che non si è trattato solo di un voto contro qualcuno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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