Continuano le grandi manovre a sinistra in vista delle Regionali in Lazio e Lombardia del prossimo 4 marzo. Di fatto già questa mattina su Repubblica è arrivato un messaggio chiaro da Romano Prodi e Walter Veltroni: "Forze del centrosinistra recuperino il buon senso e si mettano insieme per le elezioni regionali e per quelle nazionali. Spero si formi una coalizione più ampia possibile", ha detto l'ex premier. Appello poi ribadito anche dall'ex segretario del Pd: "Sarebbe un vero e proprio delitto presentarsi divisi in due regioni fondamentali per il Paese. È evidente a tutti che le condizioni sono cambiate. È possibile un’inversione di tendenza e allora sarebbe doveroso che i partiti del centrosinistra, tutti i partiti, trovassero una unità contro le destre".
E a seguire è arrivata anche l'apertura da parte del governatore della Toscana, Rossi: "Nel Lazio non sostenere Zingaretti, un uomo di sinistra, è un errore perchè dobbiamo impedire che la Regione passi a Gasparri, - anche solo discutere della candidatura di Bassolino in Campania è un autogol perchè per la sua storia e la sua popolarità dobbiamo chiedergli umilmente di candidarsi e sostenerlo senza se e senza ma. Non pretendo di avere la verità. È solo quello che io penso". E queste parole sono state raccolte dalla sponda bersaniana. Lo stesso Bersani ha affermato: "Proviamo a trovare un'intesa. Ci stiamo lavorando". Comunque, avverte, "non ha senso fare ammucchiate contro la destra, operazioni di ceto politico. Serve una proposta chiara di sinistra di governo, alternativa alla destra. Altrimenti i cittadini non ce li portiamo a votare. Vediamo che succede nelle prossime ore". Ma in queste mosse a sinistra va registrata una spaccatura all'interno di Liberi e Uguali.
"Si vince sulla discontinuità e non sul frontismo - tiene a precisare Paolo Cento, responsabile enti locali di Sinistra Italiana - Per questo il confronto anche nel Lazio su questi temi deve essere vero e se serve anche ruvido, prima di arrivare ad una decisione".
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